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Monete virtuali: andamento delle Criptovalute, settimana difficile

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Monete virtuali

Una nuova settimana si apre per le monete virtuali, e l’andamento si incentra su dati non proprio positivi per i big delle criptovalute. Nelle prime ore dell’apertura del mercato delle criptovalute, si sono infatti registrati valori di Bitcoin, Ethereum e Ripple decisamente al ribasso. Certo non un valore eccessivamente negativo ma comunque non soddisfacente per gli investitori.

L’apertura del mercato a febbraio

È palese dunque che i cari tempi d’oro delle criptomonete siano solo un miraggio, per coloro che avevano riposto aspettative su di esse. Così, la prima settimana del mese di Febbraio si apre con un calo dello 0,52% dei Bitcoin, con BTC USD a 3470.

E ancora il valore di Ripple ha oggi vissuto un ribasso pari all’1,74% ( con XRP USD a 0,3). Infine per quanto concerne la quotazione ETH si è avuto un calo dell’1,35 % con ETH USD a quota 107.

Questo vuol dire più semplicemente che se da un lato non si può parlare di crollo del settore, dall’altro si sta vivendo una più generalizzata tendenza al ribasso, che non consente alle monete di emergere come invece dovrebbero.

Viene spontaneo dunque domandarsi il motivo per cui, nonostante le grandi aspettative delle monete digitali, né Ripple, né Ethereum né tanto meno Bitcoin non riescano a raggiungere il trend positivo tanto agognato.

Oggi più che mai ci domandiamo infatti come mai l’inizio del mese di febbraio ha visto in termini percentualisti una fase di stallo delle monete virtuali che si sono stanziati tra l’1% e il 5%. Questa inclinazione del settore finanziario ha ovviamente influito su tutto l’andamento dello stesso. Portandolo ad un valore in quotazione complessivo di 113,5 miliardi di dollari.

Perché il mercato non riesce a riprendersi?

La maggior parte degli operatori di mercato è convinta che incidano, sulle inclinazioni delle quotazioni, altri aspetti della situazione finanziaria cui sono legate le criptovalute, ovvero in primis: le difficoltà che il gruppo di Ethereum ha incontrato nell’affrontare l’hard fork constantinople. Durante l’opera di manutenzione, gli sviluppatori ci hanno messo più del dovuto per aggiornare l’algoritmo di estrazione per scopi di controllo e hanno implementato la nota “Difficulty Bomb” sulla rete.

Un altro discorso che pure ha influito su questa situazione letargica delle monete digitali è inerente invece al mondo Exchange: stiamo parlando più precisamente di QuadrigaCX che ha parlato apertamente di bancarotta e ha dichiarato di non avere più accesso a oltre 190 milioni di dollari di fondi dei clienti. Agli occhi del mercato, dunque si è avuta l’ennesima prova della instabilità delle monete virtuali.

La situazione attuale del mercato delle criptovalute

Ad oggi dunque appare evidente che il valore dei Bitcoin si sia stanziato intorno ai 3450 dollari: dopo un piccolo calo avuto verso le ore 23 di domenica 3 Febbraio, il peso della moneta è di poco salito fino alla somma sopra citata. Insomma, è davvero lontano quel periodo di fuoco in cui la criptovaluta aveva raggiunto in quotazione i 20 mila dollari.

Comunque, in un’analisi complessiva di tutte le monete digitali, quella assai più instabile e debole appare essere Ripple, che nella giornata di oggi ha registrato una perdita maggiore dei 2 punti in termini di percentuale e sta di nuovo barcollando intorno ai 30 centesimi di dollaro. La situazione non è delle migliori nemmeno per Ethereum, che totalizzato il 2% è rimasto su quota di 108 dollari. Questo vuol dire che per l’ennesima volta nel mercato, la moneta non riesce a superare i 110 dollari.

Sorti ben peggiori si sono invece avute per il NEM, che ha perso rispetto ad altre monete circa 5 punti percentuali riportandosi sotto la soglia dello 0,04 dollari. Importante nella flessione della quotazione è stata quella voce di corridoio che vede il NEM sull’orlo della bancarotta.