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Analisi tecnica o fondamentale? Cosa Scegliere per avere Successo

L'analisi fondamentale può aiutare molto il trader
L'analisi fondamentale può aiutare a capire se uno strumento finanziario sia adeguatamente quotato

Il trading online si configura sempre di più come una alternativa concreta offerta a chi intenda investire i propri risparmi per farli fruttare. Si tratta però di un investimento finanziario e come tale sottoposto ad un fattore di rischio elevato. La volatilità che caratterizza il mercato presuppone quindi  studio e disciplina, per poter reggere ad una sfida così complicata. Il passo propedeutico è però la scelta del broker giusto, optando in particolare per piattaforme come TradeNow o OBRinvest, che sono in grado di offrire ampie garanzie di serietà e servizi di alto livello. Sopratutto sono regolate dalla Consob, come quelle piattaforme che seguono nella tabella che vedrai ora.

    Analisi Tecnica o Fondamentale, cosa scegliere?

    L’analisi predittiva è uno dei fondamentali per chi si accosti al trading online. Soltanto riuscendo a capire in quale direzione sia avviato il mercato si può pensare di poter guadagnare dalle proprie contrattazioni. L’alternativa è quella di affidarsi alla fortuna, ma i mercati finanziari non rappresentano uno di quegli ambiti in cui la stessa sia in grado di assicurare risultati. Molto meglio studiare e prepararsi ad affrontare il trading con un know-how all’altezza della sfida.
    In tal senso va ricordato che i metodi di analisi sono svariati, ma tra quelli che non possono essere assolutamente dimenticati ci sono l’analisi tecnica e quella fondamentale. Andiamo a vedere di cosa si tratti e perché sono così importanti.

    Cos’è l’analisi tecnica

    L’analisi tecnica si basa sulla domanda e sull’offerta del mercato al fine di poter determinare la direzione della quotazione che si sta esaminando. Si tratta di un processo che va ad utilizzare dati e informazioni storiche del mercato, come il prezzo e il volume, per poter capire in ultima analisi dove andrà a dirigersi il prezzo di un asset nel futuro.

    Una valutazione di questo genere dipende naturalmente da un’analisi grafica in modo da poter studiare i prezzi passati e definire una direzione futura. Proprio attraverso la valutazione dei supporti, delle resistenze, dei trend rialzisti o ribassisti e le condizioni di overbought/oversold diventa possibile riuscire a capire il formarsi di un trend e stabilire i migliori punti di entrata e di uscita sul mercato.

    Queste parole potrebbero sembrarti complicate. Per questo consigliamo sempre di leggere guide, insieme all’apertura di un conto su un broker, come TradeNow. Questo aiuta ad applicare quello che si studia. Ad esempio, puoi leggere questo pezzo, avere un conto su un broker, e nel caso di TradeNow, andare a vedere come gli altri trader operano nei mercati e copiare le loro mosse, guadagnando sin da subito, e imparando come fare, per poi applicare il tutto da solo.

    Cos’è l’analisi fondamentale

    Per analisi fondamentale si intende quella metodologia che si  basa essenzialmente su dati contabili societari per poi rapportarli al prezzo attuale dello strumento finanziario in esame. In tal modo è possibile capire se esso sia congruo oppure l’azienda in questione sia sottostimata o sopravvalutata. Nel secondo caso si può quindi impostare una operazione tesa a sfruttare il gap in questione, ovvero se acquistarne le azioni oppure venderle.

    L'analisi fondamentale può aiutare molto il trader
    L’analisi fondamentale può aiutare a capire se uno strumento finanziario sia adeguatamente quotato

    Tra questi dati contabili vanno ricordati il rilevamento e l’analisi dei dati di bilancio societari, il modello di business adottato,  la capacità del management della società in esame di generare utili, se i profitti attesi siano stati effettivamente conseguiti, le prospettive del segmento di mercato in cui opera l’azienda, lo stato dei concorrenti e molto altro.

    Ai dati societari occorre poi aggiungere quelli macroeconomici più importanti, ovvero:

    • Il PIL, acronimo di Prodotto Interno Lordo, ovvero la ricchezza generata all’interno di un Paese nell’arco temporale di riferimento, derivante dal valore di mercato di tutti i beni ed i servizi che prodotti al suo interno. In particolare, un aumento del PIL è destinato a generare un apprezzamento della valuta nazionale, un calo porta al suo deprezzamento;
    • i dati relativi all’occupazione. Basti osservare in tal senso l’effetto che ha sulle Borse mondiali la pubblicazione dei Non Farm Payroll (NFP), ovvero il numero dei posti di lavoro creati in un dato periodo negli Stati Uniti, al netto di quelli generati dal settore agricolo. Ogni volta che gli NFP aumentano, il dollaro statunitense prende forza;
    • i dati relativi alla disoccupazione. Un aumento del dato comporta la svalutazione della valuta del Paese colpito dal fenomeno;
    • l’inflazione, ovvero la variazione dei prezzi al consumo;
    • gli annunci dei tassi di interesse emessi dalle banche centrali. Quando i tassi aumentano, la valuta di riferimento si apprezza, nel caso opposto si deprezza;
    • il tasso di fiducia dei consumatori, ovvero le aspettative dei cittadini sull’evoluzione economica. Un suo aumento può riflettersi in positivo sulla situazione economica generale, inducendoli ad acquistare, investire e ricorrere al credito.

    Va poi ricordato che l’analisi fondamentale va ad occuparsi più in generale di valutare il quadro macroeconomico generale con il preciso scopo di capire quali possano essere le strade di investimento, optando tra panieri di titoli (indici o futures), valute e commodities, dopo aver analizzato le varie correlazioni esistenti tra i mercati. Se vuoi giocare in borsa, devi imparare ad analizzare i mercati. E il modo migliore per farlo resta capire l’analisi fondamentale.

    Una volta che sia stata condotta questa indagine estremamente complessa e non alla portata di chi non sia dotato di sufficienti competenze, sarà più chiaro se lo strumento finanziario sottoposto all’esame sarà sotto o sovrastimato, ovvero avrà un valore più o meno elevato di quello provvisoriamente indicato dal mercato, o se al contrario la sua valutazione sia esatta. Proprio in base al risultato che ne uscirà, si potranno decidere le strategie, ovvero se venderlo, nel caso in cui già sia posseduto, oppure farlo allo scoperto (short) in attesa che il mercati finanziari diano luogo ad una giusta valutazione del suo effettivo valore.

    Meglio l’analisi tecnica o quella fondamentale?

    La risposta ad un quesito come questo non può essere univoca e, soprattutto, definitiva. In linea generale possiamo dire che l’analisi tecnica può essere interpretata più facilmente rispetto a quella fondamentale. Il metodo migliore, però, è quello che si adatta come il classico vestito fatto dal sarto si disegna sul corpo del cliente.

    Meglio l'analisi tecnica o quella fondamentale? La domanda è mal posta
    Analisi tecnica e fondamentale sono entrambe molto importanti

    Ogni trader ha delle caratteristiche intrinseche, che vanno ad influire sulla scelta del metodo più adatto a lui. Esistono investitori riflessivi, altri che lavorano meglio sotto l’influsso dell’adrenalina scatenata dalle operazioni di breve termine, chi non vuole rischiare e chi invece si sente pronto per alzare al massimo la posta e, quindi, il suo profilo di rischio. Ognuna di queste figure può trovarsi meglio con l’analisi tecnica o con quella fondamentale.

    La cosa importante è non dare mai nulla per scontato. Come avviene, ad esempio, quando si afferma che l’analisi tecnica è più indicata per le operazioni a breve termine, mentre quella fondamentale sarebbe ottimale per il lungo termine. Non è assolutamente così.

    Ci sono comunque dei parametri comuni a entrambe le analisi che possono essere messe a confronto, per cercare di capirne di più. Questi parametri sono:

    1. il timing;
    2. la flessibilità;
    3. il reperimento dell’informazione giusta.

    Per quanto concerne il timing, inteso come il momento ideale per prendere posizione sul mercato, non c’è alcun dubbio che esso possa essere fornito in maniera più adeguata dall’analisi tecnica.
    Anche per quanto riguarda la flessibilità, il responso è lo stesso, per il fatto che l’analisi tecnica è in grado di fornirci la possibilità di optare per gli stop loss e di pianificare con precisione gli obiettivi, a prescindere dal time-frame prescelto.
    Infine la reperibilità delle informazioni, che nel caso dell’analisi fondamentale è abbastanza problematica, almeno per gli investitori normali, mentre quelli grandi possono disporre di report aggiornati in maniera professionale da società che sono solite fornire servizi di questo genere.

    Quale approccio può aiutare maggiormente il trader?

    Con il trascorrere del tempo, si è andato consolidando un orientamento presso un gran numero di addetti ai lavori. In base a tale orientamento sarebbe sbagliato affermare che l’analisi tecnica sia migliore di quella fondamentale e viceversa. Mentre sarebbe molto più produttivo dare vita ad un mix tra le due tecniche, in modo da sfruttare il meglio dell’una e dell’altra. Ad esempio, si potrebbe individuare un titolo sottovalutato tramite analisi fondamentale per poi decidere il timing con quella tecnica.

    Molti trader mixno analisi tecnica e fondamentale
    Il metodo di analisi ideale va scelto sulla base delle esigenze del momento

    Se l’analisi tecnica consente di capire al meglio l’evoluzione del mercato sul breve termine, quella fondamentale permette invece di avere una visione a lungo termine. Chi nel 2008 alla vigilia dello scoppio della bolla dei mutui Subprime avesse potuto prevedere la successiva gelata dell’economia globale, avrebbe senz’altro potuto trarre una rendita di posizione da un’informazione simile.

    Le due strategie possono però entrare in conflitto, ipotesi che costringerebbe il trader a capire se sia meglio l’una o l’altra per il suo commercio. Poniamo ad esempio il caso di un settore che si pensa possa rappresentare una fonte di immensi guadagni nel futuro, ad esempio l’Internet of Things: non ne potrebbe che discendere l’investimento sulle aziende del settore. Allo stesso tempo i rumors su una grande società del settore che sta per fallire dovrebbero senz’altro sconsigliare dall’investire su di essa.

    Conclusioni

    Non si può dire che l’analisi tecnica sia migliore di quella fondamentale, o viceversa, ma che l’una o l’altra possano dare risultati migliori su un determinato prodotto finanziario o su un determinato lasso di tempo. Proprio per questo molti trader danno vita ad un mix tra le due tecniche di analisi.

    Occorre poi sfatare quella che ormai assomiglia ad una sorta di leggenda metropolitana, ovvero l’asserzione secondo la quale l’analisi fondamentale aiuti ad investire nel lungo periodo, mentre quella tecnica sia ottimale per il breve. Entrambe, infatti, possono essere utilizzate sia nel breve che nel lungo periodo.

    Infine occorre sottolineare che esse possono essere utilizzate in concorso. Lo si può fare affidando all’analisti fondamentale il compito di selezionare uno strumento non valutato in maniera esatta e a quella tecnica quello di scegliere il momento di entrare in azione per sfruttare questa informazione.

    Se hai voglia di imparare, la cosa migliore, come spiegato precedentemente, resta quella di aprire un conto con uno dei broker della nostra tabella! Sono Autorizzati a operare in Italia e sono sicuri.