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Money management: cos’è, come utilizzarlo e perché è utile in Borsa

Money management: cos’è, come utilizzarlo e perché è utile in Borsa

Prima di parlare di money management, facciamo una breve introduzione sul contesto. Il trading online è ormai un fenomeno di rilievo anche in Italia, ove si contano al momento milioni di depositi da parte di persone che intendono approfittare di questa opportunità di guadagno. Per riuscire a far fruttare i propri soldi occorre però che esso non sia considerato alla stregua di un gioco, ma come una vera e propria professione. Sia che lo si pratichi come attività secondaria o come occupazione a tempo pieno, il trading deve essere fatto con serietà e costanza.

Per serietà si intende il combinato disposto tra formazione e disciplina. Un mix che può stendere una vera e propria rete di salvataggio intorno al proprio investimento, massimizzando i profitti e limitando al massimo le perdite. Non capire un concetto simile espone ai rischi che sono propri dei mercati, a partire dalla volatilità.

Il primo passo da compiere ove si decida l’ingresso in questo settore è quindi la scelta del broker giusto, optando in particolare per piattaforme come TradeNow o OBRinvest, che sono in grado di offrire ampie garanzie di serietà e servizi di livello professionale.

Perchè la scelta della piattaforma è considerata fondamentale? Proprio perché non tutte quelle presenti sul mercato sono in grado di offrire garanzie di professionalità e affidabilità. Anzi, per dirla tutta, ne esistono centinaia, secondo le liste nere delle principali autorità di settore, che sono sorte solo ed esclusivamente per truffare chi gli affida i propri risparmi. Se vuoi andare sul sicuro, puoi scegliere uno dei broker che seguono e portare avanti le tue attività d’investimento con loro. Sono tutti accettati dalla Consob e seri!

    Il Money Management nel Trading non è un gioco

    Quante volte nella nostra casella di posta elettronica giungono missive in cui veniamo invitati a fare trading online? Ovviamente non c’è nulla di male se qualcuno ci propone di provare un terreno di investimento che può rivelarsi fruttuoso. Il problema sorge quando nella stessa missiva si intende veicolare il messaggio che fa passare il trading come un’attività facile al pari di bere un bicchier d’acqua, ma molto più proficua.

    In effetti questo genere di comunicazioni prefigura un vero e proprio Bengodi, con migliaia di euro pronti a trasferirsi nelle nostre tasche dopo pochi minuti di attività. Un gioco da ragazzi, insomma.

    money management
    Fonte: Pixabay – Stevenpb

    Il problema è che investire, come qualsiasi altra attività di carattere finanziario, non è affatto un gioco da ragazzi. Anzi, è proprio il contrario. A tal proposito, leggi anche il nostro articolo in cui ti raccontiamo come evitare le truffe nel trading.

    Per operare correttamente nel settore finanziario si presuppone, infatti, una formazione continua, per cercare di impadronirsi delle tecniche necessarie a reggere la sfida dei mercati. Un processo lungo e graduale, che però ci aiuterà non poco a definire le strategie con cui affrontare il trading. Partendo magari dal money management.

    Di fatto, in qualsiasi sistema di investimento, che sia il forex o il trading di cfd, non si può prescindere da questa gestione del capitale per ottenere risultati realmente soddisfacenti e duraturi. Senza una regola, o meglio, una serie di criteri, arriverà un momento, nel lungo termine, in cui le perdite annulleranno qualsiasi introito precedente.

    Un trader può fare un qualsiasi tipo di investimento e avere successo oggi ma i suoi risultati a lungo raggio dipenderanno esclusivamente dal modo in cui saprà gestire il suo capitale e, di conseguenza, anche i vari rischi…ma di questo parleremo più avanti. Per adesso scopriamo insieme la vera essenza del money management.

    Le chiavi della cassaforte: il money management

    Nel 1999, Larry Williams, considerato un vero e proprio guru nel settore, nonché giornalista, politico e trader diventato leggenda, ha dato alle stampe quella che è considerata una sorta di Bibbia del trader, ovvero “I segreti del trading di breve termine”.

    In questo libro, l’autore esplora i limiti degli investimenti e le sue intuizioni sulle strategie di trading. Tra i tanti concetti espressi al fine di aiutare gli investitori a rapportarsi meglio ai mercati, ce n’era uno che può essere considerato la base del trading, ovvero la definizione del money management. Secondo Williams questa strategia può essere equiparata alla detenzione delle chiavi della cassaforte.

    Già questo dovrebbe far capire l’importanza di questa strategia, in assenza della quale il compito di chiunque intenda rendere proficua la propria frequentazione dei mercati rischia di farsi problematico. Andiamo dunque a vedere nel dettaglio di cosa si tratta.

    Che cos’è il money management

    L’importanza che si conferisce al money management deriva proprio dai fondamentali del trading. Poiché il capitale di cui disponiamo per gli investimenti sui mercati finanziari è limitato e una attività di questo genere comporta l’assunzione di decisioni in condizioni di incertezza, il rischio principale a cui ci sottoponiamo è quello di scoprire, a gioco più o meno lungo, che il nostro denaro non è stato impiegato in maniera ottimale.

    Per questo, molte persone utilizzano oggi un sistema diverso e si affidano al Copy Trading. In pratica copiano altre persone, quelle che stanno avendo successo in borsa. Replicano le loro mosse e incassano. Non è una cosa difficile se fatta su TradeNow, cliccando proprio qui.

    In ogni caso, per ovviare ai problemi derivati dall’incertezza del mercato, occorre adottare criteri scientifici e adottare un approccio di scrupoloso ragionamento al fine di utilizzare il proprio capitale nel miglior modo possibile, alla luce delle informazioni disponibili nel momento in cui occorre decidere la direzione dell’investimento.

    Proprio questo è il money management, ovvero l’insieme delle tecniche grazie alle quali è possibile massimizzare il rendimento ponderato sul rischio.

    Il money management è diverso dal risk management

    Va a questo punto ricordato che il money management è cosa distinta dal risk management, anche se a volte si tende a confondere le due cose. Si tratta in effetti di argomenti connessi, ma comunque differenti, poiché il risk management fa riferimento alla gestione delle perdite e soltanto di quelle.

    Se volessimo essere ancora più precisi, dovremmo dire che il risk management, insieme al position sizing (il fattore che individua il capitale da investire su ogni singola posizione e la ripartizione sui vari asset) è uno dei due fattori che compongono il money management.

    Un broker italiano sta proprio in questi giorni lanciando una scuola online gratuita per investitori come te. Grazie a un corso di money management, insegnano a principianti e non, come gestire il proprio denaro.

    Non essere sorpreso dal fatto che anche i professionisti, molte volte, non riescono a gestire le proprie emozioni e perdono soldi nei mercati.

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    Money management: i punti fondamentali

    Quali sono i punti fondamentali del money management? Potremmo individuarli nei seguenti:

    1. il capitale deve essere rapportato allo strumento finanziario su cui si è deciso di investire e quindi adeguato;
    2. non bisogna investire mai più del 2 o 3% del proprio portafoglio su una singola operazione;
    3. utilizzare sempre lo stop-loss, in modo da limitare le eventuali perdite;
    4. individuare il rischio massimo per il portafoglio;
    5. conoscere per filo e per segno il mercato sul quale si orientino i propri investimenti;
    6. considerare ogni operazione come entità distinta dalle altre;
    7. ove si verifichino profitti occorre chiudere una parte delle posizioni aperte.

    Se credi che per te non sia ancora il momenti di mettere in atto una strategia di money management, leggi l’articolo in cui ti spieghiamo come imparare a fare trading attraverso un conto demo, altrimenti prosegui con i consigli che ti illustriamo di seguito,

    Consigli per un buon money management

    Se quelli che abbiamo visto possono essere considerati i punti fondamentali per un buon money management, ci sono altre cose che possono conferirgli la necessaria qualità. Ad esempio:

    • occorre evitare qualsiasi tipo di spesa troppo elevata;
    • si dovrebbe scegliere sempre e soltanto l’alternativa in grado di rivelarsi più vantaggiosa dal punto di vista economico;
    • è necessario aumentare le spese sul fronte in grado di dare frutti concreti, che si tratti di criptovalute, materie prime o mercato azionario.

    Come funziona il money management

    Un corretto money management da integrare nelle proprie strategie di trading prevede, oltre all’applicazione delle regole che abbiamo ricordato in precedenza, la definizione un budget di spesa e una puntuale analisi dei possibili profitti.

    Un secondo passo importante, da mettere senz’altro in preventivo, consiste poi nel definire le attese, le previsioni di perdita o di profitto, oltre ad una media di denaro che l’investitore mette in conto di vincere, oppure di perdere.

    A rendere possibile il tutto, sono soprattutto due formule, senza le quali il money management non esisterebbe e che hanno lo specifico compito di riuscire a trovare la position size ottimale, ovvero:

    1. formula di Kelly;
    2. formula di Larry Williams.

    La prima non è nata nell’ambito del trading, tanto da essere impiegata dai giocatori d’azzardo al fine di ottenere il massimo profitto dalle loro scommesse sul lungo periodo. Soltanto in un secondo momento è stata poi applicata al mercato finanziario così da capire la quantità di capitale da investire per ogni posizione. La formula è la seguente:

    F=W-(1-W)/R

    Dove F sta per singola operazione, W rappresenta le probabilità che ogni azione diventi un risultato positivo e R il valore medio dato dalle azioni chiuse in positivo e quelle chiuse in negativo.

    In modo più semplice, la formula di Kelly si può tradurre nel seguente modo: Atteso = (Probabilità di successo del sistema di Trading * Media delle vincite) – (Possibilità di insuccesso del sistema di Trading * Media delle perdite)

    money management
    Fonte: Pixabay – Mediamodifier

    La seconda rappresenta invece una evoluzione della precedente, tramite la quale sarà possibile calcolare le azioni per la posizione da adottare sul mercato, rapportate con il rischio che vadano in altra direzione rispetto a quella preventivata.

    La formula di Larry è la seguente:

    F = (Capitale x Rischio%) / massimo drawdown

    Anche in questo caso F rappresenta la singola operazione, mentre il drawdown indica la quantità di soldi che si è disposti a perdere. Si tratta però di un indice estremamente aleatorio e impostato adottando parametri abbastanza personali. Proprio per questo motivo il trader dovrebbe tenerla presente, cercando di non dargli però le sembianze di uno strumento infallibile.

    Se tutti questi numeri ti hanno confuso, forse dovresti pensare di affidarti a un consulente professionale. Ne esistono molti, ma esistono anche tante truffe purtroppo, come accennato in precedenza. Se vuoi operare con un Broker professionale, avere accesso a un consulente che ti segua passo passo, la scelta migliore, secondo il Corriere Del Trader, ricade su Il Broker. Inoltre, questo broker ha lanciato da poco  un Hedge Fund.

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    Strategie di money management

    Le strategie di money management sono molte. Tra di esse possiamo ricordare quella fixed amount, la fixed fractional, la martingala e l’antimartingala.

    Per fixed amount si intende quella strategia che prevede di allocare la stessa cifra per ogni operazione intrapresa, a patto che sia di piccola entità.

    La strategia di money management nota come fixed fractional è considerata la più esplosiva in assoluto e prevede che si riduca il capitale in caso di guadagno, aumentandolo nell’evenienza contraria, ma utilizzando ad ogni operazione sempre la stessa percentuale del capitale totale a disposizione.

    Se, per ipotesi, decidessimo quindi di allocare ad ogni operazione il 30% del denaro disponibile sul conto, per tutte le operazioni successive verrebbe impiegato un capitale variabile, ma sempre pari al 30% del denaro disponibile in quel momento.

    La martingala è invece la strategia che prevede di togliere una percentuale predeterminata di denaro in una puntata che avvenga dopo un’operazione in attivo e aggiungerne una in caso la precedente operazione si sia rivelata infruttuosa.

    L’antimartingala realizza a sua volta il ribaltamento della precedente, aggiungendo una percentuale predeterminata di denaro nella puntata successiva ad un investimento in attivo e togliendone la stessa quantità in caso di operazione in perdita.

    Una menzione la merita anche la strategia Oops, concepita proprio da Larry Williams. Grazie a quest’ultima, si possono sfruttare i falsi segnali generati da sbalzi di prezzo dovuti a determinati eventi finanziari. La strategia prende nome proprio dall’espressione “Oops!” che si pronuncia quando ci si rende conto di aver commesso un qualche errore (di valutazione in questo caso). Con la strategia Oops si ribalta quindi il pattern e si punta al recupero del gap di prezzo.

    C’è anche da dire che alcuni broker, propongono diversi mezzi per mettere in atto la propria strategia di gestione del capitale rendendo del tutto autonomi i trader con maggiore esperienza.

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    Conclusioni

    Il money management è una strategia fondamentale per chi intenda fare trading nel modo migliore, in quanto prevede la miglior allocazione possibile delle risorse. Chi intenda provarne gli effetti può farlo magari iniziando copiano altre persone. Imparare dai migliori funziona sempre. Guarda ad esempio i risultati (veri) di alcuni trader che operano su TradeNow.

    In verde puoi vedere il ritorno sull’investimento di ogni persona.

    Fonte: TradeNow – Le prestazioni passate non sono un indicatore di risultati futuri.

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