Senza soldi e alla disperata ricerca di aiuto per sostenere l’industria petrolifera locale, il Venezuela sta praticamente dando via tutte le sue scorte di oro, consegnando tonnellate di lingotti al suo alleato principale: l’Iran. Questo secondo fonti locali riportate anche da Bloomberg.
Responsabili del governo Venezuelano avrebbero raccolto intorno a 9 tonnellate di oro. Stiamo parlando di 500 Milioni di dollari di valore imbarcati su aerei che sono partiti verso Teheran. Questa somma è stata pagata dal Venezuela come somma per il rilancio delle raffinerie petrolifere locali, grazie al supporto proprio dell’Iran. Questa “vendita”, che ha creato un inaspettato e improvviso calo delle cifre delle riserve estere pubblicate dal Venezuela, lascia il paese totalmente distrutto dalla crisi. Il Venezuela detiene, al momento, solo $ 6,3 miliardi in attività di valuta forte. Questa rappresenta la cifra più bassa degli ultimi 30 anni.
Molti trader stanno proprio speculando su quello che accade nel mondo. Sia per l’economia che sta crollando, sia perché assets come Oro, Argento o Bitcoin, sembrano diventare delle risorse uniche sulle quali investire. Tantissimi non sanno come fare a comprare questi assets, altri usano TradeNow oppure Plus500, per i loro acquisti online. I due broker offrono sicurezza e semplicità per comprare oro online.
Iran e Venezuela stanno quindi facendo, sempre più, coppia, anche per contrastare alle sanzioni americane e alla crisi causata dalla pandemia del Coronavirus che ha creato grossi danni al petrolio e al suo prezzo. Da questo accordo tra le parti, entrambi stanno avendo dei benefici; il Venezuela riesce a mantenere la crisi interna sulla benzina, mentre l’Iran guadagna soldi che possono servire al paese.
Il Venezuela aveva provato a ottenere un accordo anche con la Russia, la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti, ma senza successo. Al contrario, grazie anche alla compagnia aerea Iraniana Mahan Air, bannata dagli USA, il Venezuela è riuscito a spostare oro a Teheran. Circa 6 aerei iraniani sono atterrati a Caracas. Anche per portare materiale come additivi per benzina, materiale tecnico per riparare le raffinerie venezuelane, e ovviamente, attraverso altri aerei, per caricare proprio i lingotti d’oro da portare in Iran.
Funzionari della stampa hanno provato a contattare fonti in Venezuela, anche quelli della banca centrale locale, che detiene l’oro, ma nessuno ha voluto commentare, tantomeno i funzionari del Ministero dell’Informazione del Venezuela o del Ministero degli Affari Esteri dell’Iran.
Va sottolineato che, con il crollo dei prezzi del petrolio, l’oro detenuto a Caracas è adesso una fonte di ricchezza ancora più importante per il Venezuela, che è crollato in estrema povertà per colpa della forza socialista di Maduro. Questo mentre il paese ha circa 70 tonnellate di oro nelle sue casseforti e venderlo è diventato sempre più complicato. Ma il rapporto tra Iran e Venezuela esiste ormai da anni. Persino da quando in Iran governava Mahmoud Ahmadinejad.
Proprio Ahmadinejad e Hugo Chavez, predecessore di Maduro, avevano accordi su energia, finanza, automobili e agricoltura.
Nel frattempo il Bolivar Fuerte del Venezuela, la loro valuta locale, sta crollando di nuovo. L’inflazione ha ripreso a salire, con il tasso annuale che sale a circa il 3,500%.
A questo si aggiunge la crisi mondiale e locale del Coronavirus, che sta portando il paese e la gente a un ulteriore stress senza fine, anche a causa della quarantena. Si rischiano disordini pubblici, con la mancanza di cibo e benzina. I casi di coronavirus nel paese confermano 332 malati, 142 ricoverati e 10 morti. I numeri non sembrano però riflettere la realtà.
Anche gran parte del personale della banca centrale è auto-isolato a casa. Per questo, tornando ai lingotti d’oro, questi sono stati trasportati da militari e funzionari in modo molto discreto e con auto blindate.
Sembra evidente, anche dalla crescita del prezzo dell’oro, che questo asset, sta sempre più diventando, insieme al Bitcoin (che sta esplodendo prima della halving), uno dei pochi beni di rifugio sui quali vale la pena investire adesso. Per farlo, in modo sicuro, non hai bisogno di andare in Venezuela e accedere alla loro cassaforte, ovviamente scherziamo. Puoi aprire un conto su uno dei broker regolati consob della tabella che segue.
Alessandro Giano nasce a Vicenza il 24 Ottobre del 1979. Dopo anni di studi e anni di passione per il giornalismo, decide di iniziare a scrivere un libro sul day trading. Molto presto capisce che prima di poter scrivere un libro (per ora lasciato nel cassetto dei sogni) , è meglio praticare e scrivere per alcune testate giornalistiche di Bologna, dove si trasferisce e sposa con Maria. Alessandro ha due bambini, vive ora a Roma ed’è un Giornalista a tempo pieno.
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