L’italia fa i conti con le stime della Commissione Europea. Detta commissione a novembre aveva stimato una crescita del PIL italiano del 1,2%. Purtroppo però all’inizio del 2019 la stima registra lo 0,2. Questi sono i dati che emergono dalle previsioni invernali; in base a quanto dichiarato dall’esecutivo Ué, l’Italia è l’ultimo paese dell’Unione Europea per crescita del PIL; il fanalino di coda praticamente dell’Europa, e questa situazione sarà identica per tutto il 2019 e anche per il 2020.
Italia fanalino di coda
Purtroppo tutti gli altri paesi della dell‘Eurozona prendono distanza dal nostro in maniera rilevante; la Commissione Ué in una nota ha scritto che l’economia italiana ha iniziato a perdere slancio già all’inizio del 2018; e ha concluso l’anno con una contrazione del PIL che era sceso a 0,2 % negli ultimi tre mesi; ma mentre la frenata iniziale era dovuta al commercio mondiale meno dinamico e produttivo, la recente diminuzione dell’attività economica italiana è dovuta a una domanda interna lenta, quasi statica.
Lentezza che riguarda soprattutto gli investimenti, mentre un’altra causa è l’incertezza legata alle policy del governo e all’aumento dei costi di finanziamento; e come dice il proverbio “mal comune mezzo gaudio” poiché crolla il PIL anche in Germania e in Olanda; per la Germania il PIL è stato rivisto al 1,1% sceso dall’1,8 stimato nei mesi passati.
Stessa sorte per Olanda e Germania
Mentre l’Olanda sta al 1,7% ed è scesa dal 2,4; con un taglio per entrambi i paesi dello 0,7% rispetto alle previsioni autunnali ; però per l’Italia il taglio è ancora più grande del 1%. le Stime e valutazioni dichiarano anche che l’economia Europea crescerà nel 2019 con previsioni positive per tutti gli stati membri dell’Eurozona; ma il ritmo di crescita complessivo sarà moderato rispetto ai tassi degli anni recenti, con un outlook soggetto a grande incertezza.
Le previsioni economiche invernali della Commissioni Ue tagliano al ribasso, ovvero meno 0,6%, il PIL dell’Eurozona per il 2019 è valutato al 1,3% rispetto al 1,9 delle previsioni autunnali, anche per il 2018 che ha rivisto al ribasso al 1,9 dal 2,1.
il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis ha dichiarato: “L’Italia ha bisogno di riforme strutturali profonde e un’azione decisa per ridurre il debito pubblico elevato. In altre parole, politiche responsabili che sostengano stabilità, fiducia e investimenti, c’è battuta d’arresto più che recessione. Ha poi proseguito dicendo: “Con la pubblicazione della stima preliminare dei conti trimestrali per il quarto trimestre 2018 l’Istat ha reso noto che il Pil reale è diminuito dello 0,22% facendo seguito alla marginale flessione del terzo trimestre.Sottolineo che si tratta di una stima preliminare, che segnala una fase di cosiddetta recessione tecnica“.

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