Home News Finanza Wirecard: probabilmente mai esistiti gli account spariti

Wirecard: probabilmente mai esistiti gli account spariti

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Wirecard AG, leader di servizi di pagamento in Germania e nel mondo, ha dichiarato proprio oggi di essere arrivata alla conclusione che, probabilmente, non esistono due conti bancari che avrebbero dovuto contenere 1,9 miliardi di euro, aggravando i problemi che la scorsa settimana hanno provocato le dimissioni di Markus Braun, fondatore e amministratore delegato dell’azienda.

La società era considerata una stella del settore tecnologico tedesco; il suo valore di mercato a un certo punto ha superato persino quello di Deutsche Bank. Wirecard ha spinto la banca n. 2 della Germania, Commerzbank, fuori dall’indice DAX 30 di blue chip del paese, prendendo persino il suo posto.

Il prezzo del titolo azionario della Wirecard, come discusso l’altra settimana, è crollato in borsa, a causa di irregolarità contabili. Puoi approfondire leggendo perché Wirecard è crollata del 60% (per poi scendere fino all’85%).

La stessa Wirecard ha contestato comunque le indiscrezioni su ipotetici atti fraudolenti dell’azienda, iniziate nel febbraio 2019, dichiarando di essere stata target di speculatori. La scorsa settimana, il gruppo tedesco ha rivelato che i revisori non sono riusciti a trovare conti bancari che avrebbero dovuto contenere 1,9 miliardi di euro, e per questo motivo hanno rinviato, per l’ennesima volta, il loro rapporto annuale. La Ernst & Young si è rifiutata di firmare il bilancio societario.

Venerdì, l’amministratore delegato Markus Braun è stato sostituito da James Freis. Due banche filippine, che avrebbero dovuto possedere il denaro nei conti di deposito in garanzia, sono state citate dai media; queste continuano ad affermare di non avere rapporti con Wirecard. 

La stessa Wirecard ha dichiarato di essere in “discussioni positive” con le banche sulle linee di credito, e stanno anche  “Considerando delle opzioni per una strategia di finanziamento sostenibile per la società”. In questo quadro alquanto drammatico, sembra anche che saranno costretti a licenziare del personale e ridurre le loro spese e budget.

Chissà se questo colosso, forse ormai non più in auge, lo stesso colosso che è esploso in Asia e ha persino comprato l’attività di servizi di carte prepagate di Citigroup nel mercato nordamericano, riuscirà a uscire da questa crisi.