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WikiLeaks ha perso gli accessi all’account di Coinbase

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Quella che si è appena conclusa non è stata una settimana positiva per WikiLeaks. L’Exchange Coinbase, infatti, ha sospeso l’account di WikiLeaks Shop per presunte violazioni dei termini di servizio riguardanti lo scambio delle criptovalute.

Gli utenti che acquistano articoli su questo shop online possono pagare con la carta di credito, ma anche con un’ampia varietà di criptovalute.

La notizia è stata data nella giornata di ieri dagli account social di WikiLeaks Shop. Nel messaggio pubblicato online, si specifica che gli utenti possono continuare a donare Bitcoin tramite il sito.

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Coinbase ha sospeso l’account di Wikileaks Shop

WikiLeaks e Coinbase: ecco cosa è successo

In poche parole, WikiLeaks ha perso la possibilità di convertire i pagamenti in Bitcoin in entrate in valuta tradizionale. Nonostante Coinbase non abbia fornito motivazioni specifiche (i vertici dell’Exchange si sono sempre rifiutati di commentare la situazione dei singoli account), è stato sottolineato l’obbligo legale di onorare i “meccanismi di conformità normativa” nell’ambito della rete statunitense per i crimini finanziari.

Quanto successo non impedirà a WikiLeaks di accettare i pagamenti in criptovaluta. Dovrà però trovare delle alternative se intende continuare ad accettare valute digitali dai clienti che acquistano camicie e tazze di caffè.

L’organizzazione, ovviamente, è tutto tranne che entusiasta del provvedimento. Si parla infatti di un blocco generale dell’Exchange che, secondo i vertici di WikiLeaks, sta reagendo a delle trame d’influenza nascoste.

Se si approfondisce la situazione, si può ravvisare un certo grado di ironia. WikiLeaks, infatti, ha adottato le cripovalute come metodo di pagamento nel 2010, proprio per evitare i canali tradizionali che avevano bloccato l’accesso.

Secondo i vertici dell’organizzazione, monete digitali come il Bitcoin sarebbero state impossibili da tenere sotto controllo e da gestire. Come si nota, però, una regolamentazione da parte degli Exchange, finalizzata a prevenire potenziali abusi, è però – e per fortuna – presente.

Questo, attenzione, non dice nulla sulle azioni di WikiLeaks, ma è sicuro che la decisione di Coinbase non è stata presa dal nulla.