La Cina ha molto più oro di quanto suggeriscono i dati ufficiali – tanto quanto l’America, in effetti. Chi possiede oro stabilisce le regole del mercato, così dicono i Guru della finanza.
L’oro divide l’opinione pubblica – quasi quanto la Brexit. Per alcune persone, l’oro è una risorsa vecchia, irrilevante per la moderna finanza globale e in continua espansione. Molti lo paragonano oggi al Bitcoin, che sarebbe diventata l’evoluzione digitale dell’oro stesso. Le banche centrali detengono oro per “tradizione, tradizione a lungo termine”, come Ben Bernanke, ex presidente della Federal Reserve americana, ha dichiarato di fronte al Congresso nel 2011. Ma, per altri, l’oro è denaro. Il denaro più vecchio, più puro e più importante che ci sia. E chi possiede oro stabilisce le regole nel mondo, come dice un vecchio proverbio.
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Ma c’è un nuovo paese in crescita: la Cina. La sua economia, alcuni sostengono, è già grande quanto quella americana se il PIL viene valutato in termini di parità del potere d’acquisto. Il suo esercito è più grande; forse non è ancora così potente, ma il giorno che l’esercito cinese sarà più grande di quello americano non è così lontano.
E poi esiste tutto l’oro cinese; negli ultimi dieci anni la Cina ha importato quantità straordinarie di oro all’estero e spostato anche il focus sull’estrazione. Quando andiamo ad analizzare la situazione, ci rendiamo conto che le riserve di oro cinesi potrebbero rappresentare l’argomento più importante nella finanza globale – eppure sono il meno discusso al momento.
Quanto oro possiede effettivamente la Cina?
Iniziamo con un po’ di storia. Le riserve di oro totali della banca centrale mondiale ammontano a circa 34.500 tonnellate, pari a circa il 18% delle 190.000 tonnellate della fornitura totale esistente. Il numero ufficiale relativo alla Cina è di 1.948 tonnellate, il 3% delle sue riserve valutarie. Questo equivale al sesto deposito nazionale più grande del mondo ed è a malapena un quarto delle riserve statunitensi.
Ora proviamo a calcolare ciò che la Cina possiede veramente. Iniziamo con la produzione cinese: quello che ha estratto. Il Sudafrica è stato per oltre 100 anni il più grande produttore mondiale di oro, ma nel 2007 è stato superato dalla Cina, che ha prodotto 276 tonnellate quell’anno.
La Cina, da allora, è rimasta il più grande produttore mondiale. La sua produzione ha raggiunto 464 tonnellate nel 2016. La produzione dell’anno scorso di 404 tonnellate è stata superiore del 30% a quella del secondo produttore mondiale, l’Australia. Nell’ultimo decennio, la Cina ha prodotto circa il 15% di tutto l’oro estratto nel mondo.
Questi numeri fanno rabbrividire se si pensa che la Cina sta avendo grossi scontri con l’America stessa. Gli stessi cinesi, come spiegato precedentemente, hanno un’economia e un esercito in crescita. Continuando così diventeranno il primo produttore al mondo di oro, riuscendo negli anni a raggiungere livelli di riserva di oro senza precedenti. Se aggiungiamo che il Presidente Cinese Xi Jinping ha aperto alla tecnologia Blockchain e al Bitcoin stesso, la Cina sta lavorando per diventare il Leader Mondiale assoluto in tutti i campi: dall’economia, alle nuove tecnologia, fino al settore militare.
Questo, a dire di molti, rappresenterebbe una minaccia economica, sia per l’America che per l’Europa stessa.
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Nata a Bologna nel 1977 e laureata a Modena in Giurisprudenza, dopo anni di studi decide di fare un corso sul daytrading. Capisce velocemente che i mercati finanziari, e l’analisi tecnica, generano in lei una forte emozione. Unisce quindi la disciplina imparata attraverso gli studi di legge alla passione per il trading. In breve tempo decide di dedicarsi al mondo finanziario e scrivere.
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