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Secondo la Confindustria, la produzione Italiana mai stata cosi bassa

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Fonte: Pixabay

Le stime del Centro studi della Confindustria rivelano un crollo che è il più alto dal 1960

Con un caos disarmante, e mai visto,  l’emergenza Covid-19 fa crollare letteralmente la produzione nel mese di Marzo a meno 16.6% e nel primo trimestre a -5.4%

Secondo il centro studi della Confindustria, attraverso appunto una ricerca mensile sulla produzione industriale, il futuro non sembra più roseo, con una flessione nel trimestre che è’ la peggiore degli ultimi 10 anni. 

Secondo il report “In Italia la discesa dell’attività stimata per marzo (-16,6%), se confermata dall’Istat, rappresenterebbe il più grande calo in 30 giorni da quando sono disponibili le statistiche storiche di produzione industriale, dal 1960. Questo porterebbe i livelli giù a  quelli di marzo 1978”. 

Sempre andando a verificare i dati della Confindustria, la produzione industriale nei primi 4 mesi del 2020 dovrebbe calare del 5,4%, la perdita maggiore degli ultimi anni, con una discesa della produzione industriale del 16,6% a Marzo paragonato a Febbraio, quando è andata indietro del 2,6% rispetto al Mese di Gennaio. Il risultato del mese scorso, se confermato anche dall’Istat, è il più grande calo mensile registrato dal 1960 a oggi

Oltre a questo, il rallentamento stimato nel primo trimestre 2020 rappresenterebbe anche il più forte dal primo trimestre del 2009, quando si erano rivelate discese fino all’11,1%, nel mezzo della grande crisi finanziaria internazionale iniziata nel 2007/2008, creata dallo scoppio della bolla dei mutui subprime in America. 

Il Csc registra quindi un momento critico con una fase cruciale per l’Economia di tutto il mondo, a causa del Coronavirus. Come ben sappiamo piu della meta dei business sono stati chiusi, con quasi il 50% della produzione industriale ferma, e con il restante 50% che sta provando a lavorare molto lentamente e con restrizioni fisiche e logistiche non da poco. Tra queste il settore medico, farmaceutico e alimentare.  

Le prospettive per i prossimi mesi sono molto negative. Si prevede una caduta libera di almeno un altro 15%. Questo tiene anche conto della chiusura di tutte le attività produttive allungata ormai fino al 13 di Aprile. Si parla di una riapertura graduale dei business, dove alcuni settori potrebbero vedere tempi più lunghi prima di poter tornare a pieno regime. Per questo si stanno cercando continuamente misure a sostegno delle aziende, anche in linea con quello che sta accadendo in Europa e nel resto del mondo.