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Possibile tassazione delle criptovalute negli Stati Uniti

IRS
L'IRS è l'agenzia esattoriale del governo federale degli Stati Uniti.

Stando agli ultimi aggiornamenti e alle ultime informazioni arrivate dagli USA, sembra che il governo abbia intenzione di tassare tutte le criptovalute. Questa tassa andrebbe sicuramente ad intaccare un “paradiso fiscale” come quello delle valute digitali, con ripercussioni assai negative su tutto il sistema.

Politica incoerente

IRS
L’IRS è l’agenzia esattoriale del governo federale degli Stati Uniti.

L’IRS, un’agenzia del governo federale, ha adottato un’interpretazione della legge fiscale per promuovere la nuova tassazione. Il problema nasce nel 2014 quando la stessa IRS ha iniziato a trattare Bitcoin come una proprietà e non come una valuta. Tale decisione la sottopone a plusvalenze (o perdite) e al trattamento fiscale dei redditi da capitale; con relativi obblighi di segnalazione.

Cosa implica questa decisione? Ogni volta che si effettua un pagamento (hotel, voli, ecc…), l’IRS richiede di registrare l’importo e di allocare il costo. In base a quando hai acquistato il capitale (breve o lungo periodo) e alla variazione della valutazione della criptovaluta, si genera un profitto o una perdita. Se si tratta di un guadagno, si paga una tassa su di esso.

Per contro, la rete per i crimini finanziari del dipartimento del tesoro statunitense (FinCEN) ha recentemente dichiarato che le attività che riguardano le criptovalute costituiscono “trasmissione di denaro” e non trasmissione di beni.

Sia l’IRS che il FinCEN sono agenzie del tesoro degli Stati Uniti ma hanno adottato approcci molto diversi riguardo alle criptovalute e al Bitcoin. Si è quindi venuta a creare una grossa incoerenza all’interno degli uffici USA.

Le stesse banche centrali di tutto il mondo stanno cercando di capire se è possibile emettere valute digitali direttamente dalle banche centrali. Come può essere considerata una proprietà una “cosa” trattata come moneta da una banca centrale?

IRS: minaccia alle criptovalute?

Attualmente l’IRS si trova su un terreno particolarmente instabile. Già nel 2016, l’ispettore generale del tesoro pubblicò un rapporto dettagliato, criticando l’agenzia:

Sembra che nessuna delle azioni già adottate dall’IRS per affrontare la non conformità fiscale delle criptovalute sia stata coordinata per garantire un imparzialità della stessa agenzia.

Inoltre, lo stesso ispettore osservò che:

Un eventuale contribuente che utilizzi una porzione di bitcoin per acquistare una tazza di caffè ogni giorno, secondo le indicazioni IRS, dovrebbe determinare quale porzione di bitcoin è stata utilizzata. Inoltre, giornalmente, dovrebbe utilizzare il tasso di cambio per convertirla in dollari USA e tenere un registro di ogni transazione. Infine, dovrà comunicare agli enti preposti gli eventuali profitti e pagare una tassa su di essi. Tutto ciò per una tazza di caffè!

La stessa IRS non ha ancora fornito nessun tipo di informazioni riguardante la documentazione che il cittadino dovrebbe conservare e consegnare alle autorità competenti.

IRS: aspre critiche nei confronti dell’agenzia

La richiesta dell’IRS ha suscitato critiche da parte di potenti funzionari del Congresso, il presidente della House Ways and Means Committee, Kevin Brady e il presidente della commissione finanziaria del Senato Orrin Hatch.

Di fronte a queste e ad altre numerose critiche ricevute, l’IRS ha drasticamente ridotto la portata della sua proposta.

Il Comitato economico congiunto del Congresso ha recentemente dedicato un intero capitolo del suo rapporto annuale alla blockchain:

I legislatori dovrebbero continuare a coordinarsi tra loro per garantire quadri politici coerenti, definizioni e giurisdizione riguardo alle criptovalute.

Tra gli elementi più importanti di tale coordinamento vi è sicuramente il trattamento fiscale.