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Nadef, nota di aggiornamento su Economia e Finanza, approvata

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Il Consiglio dei Ministri, a seguito della proposta del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha finalmente approvato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, il NaDef, per il 2019.

La Nota stabilisce in maniera chiara tutti i confini di finanza pubblica entro i quali verranno stabilite e scritte tutte le misure che riguardano la prossima legge di bilancio, in un quadro di politica economica non semplice, ma sicuramente in linea con quelli che sono gli obiettivi esposti dal Governo durante le comunicazioni programmatiche discusse in Parlamento. I lavori che verranno effettuati saranno in particolare volti a migliorare la crescita economica del nostro paese all’interno di in un contesto di sostenibilità delle finanze pubbliche e attingendo ad un incremento degli investimenti pubblici; questo verrà fatto investendo, e in modo particolare, nell’innovazione, spostandosi sempre più verso un economia verde e rafforzando tutte quelle  infrastrutture materiali, immateriali e sociali, iniziando proprio dalle scuole e dagli asili nido; verranno anche azzerate le clausole di salvaguardia sull’Iva per il 2020 e ulteriormente ridotte negli anni 2021 e 2022; nella lista delle azioni che verranno intraprese troviamo anche la riduzione del carico fiscale sul lavoro; l’aumento della produttività del sistema economico italiano, con un grande focus sulla pubblica amministrazione e sulla giustizia; i pagamenti verranno finalmente digitalizzati e dovremmo anche vedere un rafforzamento delle politiche di riduzione delle disuguaglianze e della disoccupazione, a partire da quella legata ai giovani e alle donne. Non poteva ovviamente mancare la lotta all’evasione fiscale.

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Foto da Ansa – Centimetri

In merito alla programmazione delle finanze pubbliche, per il 2020 la NaDef ha fissato un obiettivo di indebitamento netto, il cosiddetto Deficit, pari al 2,2% del prodotto interno lordo (PIL). Confrontando il tutto con le leggi che abbiamo oggi, le quali  registrerebbero un rapporto deficit/PIL pari all’1,4%, si crea, con questo emendamento, uno spazio di bilancio che dovrebbe garantire una manovra di allargamento pari a 0,8 punti percentuali di PIL, e quindi circa 14,5 miliardi di euro.

Se andiamo a confrontare questi dati con quelli del 2019, in riferimento sempre al quadro programmatico di finanza pubblica, l’indebitamento netto risulta non registrare particolari cambi, mentre il rapporto tra debito e PIL scende dello 0,5%. L’indebitamento netto strutturale registra invece una riduzione pari allo 0,1%.

Nel 2020, grazie a questo sostegno della crescita assicurato dalle misure di allargamento, è attesa una crescita del PIL che dovrebbe attestarsi intorno allo 0,6%. Si prevede inoltre una discesa del tasso di disoccupazione e una salita sia delle unità standard di lavoro sia del numero di lavoratori superiore a quello che abbiamo in questo momento.