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Mercati Asiatici in ripresa dopo l’esplosione del Coronavirus 

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Fonte: Pixabay
  • Il giapponese Nikkei 225 (N225) è salito dell’1,1%, mentre l’Hang Seng Index (HSI) di Hong Kong è aumentato dello 0,7%. 
  • Il Kospi della Corea del Sud (KOSPI) è salito dello 0,3%.
  • L’Hang Seng ha perso oltre il 5% nelle ultime due sessioni di trading. Il Nikkei e il Kospi hanno chiuso ieri in calo dell’1,7%.

Il coronavirus, come ormai sanno tutti, arriva dalla Cina centrale, e si è ora diffuso in altri posti del mondo. Più di 200 persone sono decedute e più di 9.600 sono state contagiate nella Cina continentale. Anche in India, Filippine e Stati Uniti ci sono stati casi, e sono stati confermati. 

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha finalmente dichiarato il coronavirus un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale.

Spostandosi sul lato business, le esportazioni e la produzione delle fabbriche cinesi hanno visto un rallentamento a causa di questa epidemia. A tal punto che l’indice degli acquisti per la produzione ha raggiunto il livello 50, inferiore a quello del 50,2 del mese scorso ma in linea con quanto previsto dagli analisti. 

Al contrario, il PMI non manifatturiero, un indicatore chiave per il settore dei servizi, è salito a 54,1, superiore al 53,5 di fine anno. 

Da sottolineare che un risultato superiore a 50 indica una crescita rispetto al mese precedente, e che le PMI, di solito, vengono analizzate tra i primi dati rilasciati ogni mese per un’economia. Questi risultati PMI sono datati al 20 gennaio, lo stesso giorno in cui il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato pubblicamente che l’epidemia era grave. Questo significa che, per avere un’indicazione vera di dove andranno i mercati, dobbiamo attendere, per avere dei dati veri. Quelli che abbiamo sono precedenti all’esplosione del Virus.