Home News Finanza Cosa è successo alla Sterlina, all’Euro e al Dollaro USA nel 2019?

Cosa è successo alla Sterlina, all’Euro e al Dollaro USA nel 2019?

Sterlina_Euro_Dollaro
Fonte: Pixabay

È stato un anno di alti e bassi per la sterlina, in gran parte influenzata da fattori politici e geopolitici. La preoccupazione degli investitori per il risultato della Brexit ha ampiamente confuso il tutto. Nonostante l’euro abbia celebrato il suo 20 ° anniversario nel 2019, non è stato un anno eccezionale nemmeno per questa moneta

Da sottolineare però che negli ultimi 20 anni, l’euro si è rafforzato del 27% rispetto alla sterlina, con quasi la metà di questa crescita conseguita a seguito del risultato del referendum nel Regno Unito che si appresta a lasciare l’Unione europea. Tuttavia l’Euro, negli ultimi due decenni, è inferiore del 3,5% rispetto al dollaro USA; questo a causa del rallentamento economico globale, dell’impatto che ha avuto sull’Europa, e a cause delle tensioni commerciali internazionali che si sono accumulate negli anni. Il Dollaro, invece, sembra essersi rafforzato, nonostante la guerra commerciale tra USA e Cina, con mille discussioni e l’accordo raggiunto pochi giorni fa. Gli investitori infatti hanno iniziato a spostarsi proprio sul dollaro USA insieme allo yen come valute di rifugio sicure.

La sterlina contro la Brexit

boris-johnson
Fonte: Pixabay

La principale sfida della sterlina è stata la Brexit. La sterlina ha iniziato il primo giorno lavorativo del 2019 in media dello 0,8 per cento sopra i livelli alla vigilia di Natale, ma quando il parlamento è tornato dalla fase di recessione, e il dibattito sulla Brexit è stato rinnovato, la pressione è politico-economica è tornata pressare il pound stesso. La sterlina si è invece rafforzata quando Boris Johnson fu nominato nuovo leader e primo ministro. Accanto agli sviluppi politici e ai negoziati, la sterlina ha oscillato in linea con qualsiasi indicazione sul risultato legato all’uscita della Gran Bretagna dall’Europa. Ad esempio, a Settembre, i commenti ottimisti sulla fattibilità della Brexit da parte del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker avevano dato una spinta alla sterlina, e la notizia di colloqui “dettagliati e costruttivi” tra il Primo Ministro e il premier irlandese Leo Varadkar aveva aiutato la sterlina a guadagnare una media di 2,7 per centesimo in più rispetto alle altre principali valute. A novembre, la sterlina si era indebolita e il mercato si preparava a un’elezione generale.

Commercio internazionale e impatto degli sviluppi geopolitici

La recessione in Europa si è fatta sentire in tutto il mondo; i risultati economici Cinesi di Aprile, più deboli del previsto, hanno spinto l’euro verso il basso, specialmente a causa dell’impatto della guerra commerciale USA-Cina. L’euro è caduto dopo le notizie a causa dell’effetto a catena sull’economia europea; questo perché le scorte di risorse di base hanno una forte esposizione legata agli eventi che accadono in Cina. A ottobre, l’Europa sembrava scrollarsi di dosso i piani statunitensi di imporre tariffe su una serie di beni dell’UE, ma l’impatto globale della guerra commerciale USA-Cina non poteva essere ignorato per nulla. Mentre la sterlina è stata appesantita dal blocco politico, l’Europa ha affrontato una sfida diversa con numerose nuove elezioni in tutta Europa, e risultati che indicavano una forte aria di incertezza e confusione. Entro la fine dell’anno, la Banca centrale europea aveva annunciato un nuovo pacchetto di stimolo QE, e il presidente entrante Christine Lagarde ha usato il suo discorso inaugurale per invocare “forza, determinazione e coraggio” nelle capitali europee.

Incertezza negli Stati Uniti

trump
Fonte: Pixabay

Nel 2019, l’economia americana sembrava proprio perdere forza e sprint. In generale però, il mercato è apparso indisturbato da questa perdita di forza, e il dollaro USA non è stato influenzato dai risultati economici mensili o trimestrali, forse perché i dati erano spesso in contrasto l’uno con l’altro. Tuttavia, i risultati commerciali di gennaio del 2019 hanno avuto un impatto sul dollaro USA. Il deficit si è ridotto del 15%, in gran parte a causa degli acquisti di panico alla fine del 2018, causati dalla volontà di battere le tariffe. Le ripetute promesse, e le speranze ridotte di un accordo con la Cina durante tutto l’anno, hanno anche messo sotto pressione la valuta in vari momenti. A lungo termine, di solito, gli investitori vedono le tariffe esercitare una pressione al rialzo sull’inflazione e sui tassi di interesse, e potenzialmente una pressione al ribasso sull’economia americana. Anche in questo caso è stato così. Va aggiunto anche che, di solito, il presidente degli Stati Uniti dovrebbe astenersi dal commentare le azioni della Fed, ma il presidente Trump si è dimostrato, come al solito, fuori dal coro, e ha criticato, continuamente, l’operato della Fed. Le continue richieste della Fed di portare pazienza non sono state ascoltate. Un secondo taglio dei tassi a novembre non ha avuto l’effetto positivo del primo, spingendo il dollaro verso il basso rispetto alle altre valute. Per la maggior parte dell’anno, il mercato ha ignorato gli sviluppi politici interni, nemmeno il voto di impeachment sembra aver influenzato la volatilità della valuta, anche se è possibile che il mercato si stia preparando ad ulteriori turbolenze, specialmente in vista delle elezioni presidenziali del 2020.