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Cambridge Analytica stava per lanciare una ICO

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Cambridge Analytica, l’azienda accusata di aver raccolto i dati di 87 milioni di utenti Facebook, stava lavorando alla sua prima ICO (Initial Coin Offering). Questo è quanto rivelato dal New York Times.

Grazie alle ICO, i progetti legati al mondo delle criptovalute, quando sono all’inizio, riescono a raccogliere i fondi con un meccanismo molto simile a quello delle IPO in ambito azionario. Il vantaggi indiscusso delle ICO è il numero decisamente inferiore di regolamenti a cui fare riferimento.

I documenti ottenuti dal New York Times, hanno dimostrato che i profili psicologici degli utenti di Facebook ottenuti da Cambdridge Analytica, avrebbero aiutato il lancio di una criptovaluta nota come Dragon Coin. Il progetto sembra avere dei legami con un gangster di Macao, diventato famoso con lo pseudonimo di Broken Tooth.

Secondo alcune fonti, questa criptovaluta sarebbe stata sviluppata per agevolare i guadagni degli utenti del casinò di Macao.

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Gli obiettivi di Cambridge Analytica

Secondo un ex dipendente della società, tale Britanny Kaiser, l’obiettivo iniziale di Cambridge Analytica era quello di dare vita a una moneta digitale in grado di aiutare le persone a memorizzare e a vendere i propri dati online.

Il progetto in questione è stato portato avanti sotto la supervisione di Alexander Nin, ex CEO di CA costretto ad abbandonare il campo a marzo dopo essere stato registrato segretamente mentre si vantava delle strategie politiche della compagnia. Dopo l’abbandono di Nin il progetto, comunque in fase embrionale, è stato sospeso.

Quando, lo scorso anno, Cambridge Analytica ha iniziato a lavorare alle ICO, i vertici della società si sono vantati di essere in grado di utilizzare i profili psicografici per indirizzare nuovi investitori verso l’acquisto di token.

Questo è successo prima che Google e Facebook vietassero l’advertising relativo alle criptovalute sulle loro piattaforme, puntando il dito contro i toni “fuorvianti e ingannevoli” della maggior parte degli annunci.

Jill Carlson, un consulente di società di criptovalute, ha rivelato di aver partecipato a una riunione in cui i vertici di Cambridge Analytica si vantavano di aver favorito la vittoria di Trump e di stare adottando strategie per favorire anche alcuni politici messicani.

Carlson ha anche dichiarato che l’approccio di Cambridge Analytica appariva decisamente lontano dalla trasparenza che caratterizza, per esempio, il sistema Bitcoin.