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Allarme Censis: gli italiani nei prossimi mesi non potranno spendere

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Allarme del Censis  in merito ad alcune società che limitano i consumi; da una recente statistica ed alcune operazioni di monitoraggio è risultato che il 70,5% degli italiani teme di non potere spendere nei prossimi 12 mesi.

Spese “ego-power”

Non stiamo parlando di necessità effettive, di spese che contemplano bollette, cibo e cure mediche, delle spese un tempo dette “superflue” che gli italiani non potranno sostenere. Ma di fatto, le spese definite voluttuarie, cioè quelle spese in più che normalmente una famiglia di ceto medio si può permettere.

Il mistero dei consumi che non si rialzano è spiegato in parte dal fatto che gli italiani hanno tirato i remi in barca, lungimiranti per la prima volta forse, sulla situazione effettiva economica del nostro paese. La stranezza poi è che il dato è stato rilevato proprio in quelle zone dove c’è maggior capacità. Ovvero al Nord; questa paura  questa incertezza del futuro si abbina al potere di acquisto ancora non tornato ai valori del 2017 cioè il -6,3 rispetto al 2008.

Allarme delle famiglie italiane

E con una liquidità a dir poco stagnante del +17,1,  nel periodo che va dal 2008 al 2018,  questa situazione di previsioni negative e il ritratto che delinea in maniera precisa lo stato di allarme delle famiglie italiane,  in merito ai tempi della recessione, annunciata.

A lanciare tutte queste considerazioni sull’emergenza è la ricerca fatta dal Censis in collaborazione con la Conad nell’ambito di un progetto specifico che si chiama “il nuovo immaginario collettivo degli italiani”.  Da sottolineare però che il problema ha radici ben più profonde. Nella visione distorta della società, che hanno gli italiani;  visione spinta in avanti anche dal fenomeno determinato dall’ Ego Power.

Maturità economica

Ovvero la tendenza a pensare più a se stessi che non ai propri  cari;  e a quello che ci circonda;  la maturità economica della quale fanno parte anche tutti gli oneri e i doveri nel regolare e condurre bene l’economia familiare sembra dissolta.

Tutti gli aspetti messi in evidenza sono chiari sintomi malati di un economia traballante, da attribuire a cattive abitudini,  in base alla ricerca fatta, il principale responsabile pare sia l’uso esagerato quasi compulsivo dei Social Network da parte di circa 10 milioni di Italiani; e la mancanza assoluta di modelli, presso i quali trovare ispirazione.

Le interviste condotte in un target misto di utenti ha rivelato che il 49%  degli intervistati mostrano chiaramente i sintomi di  irresponsabilità. Purtroppo lo spendere nel nostro paese si orienta troppo verso consumi volti a soddisfare il singolo;  ovvero orientati a comprare prodotti che appagano chi li acquista;  e che danno un’immagine migliore dell’acquirente stesso.

Interesse per l’ambiente

I fatti vanno a ruba e sono gettonati Più che altro i prodotti free from quelli Wellness e i biologici, tra i quali possiamo elencare le bevande e l’ortofrutta che oltre a far star bene il consumatore, procura una sensazione di comunicazione proprio sulla posizione di successo e sull’argomentazione del “fare bene all’ambiente”.

Le spese si orientano anche verso i vini Doc e tutti i prodotti biologici italiani, quindi è stata abbandonata completamente la logica del “compro” basando i proprio acquisti sul risparmio e sulla convenienza,  ma dando più spazio a quei prodotti che rispondono a specifiche esigenze,  e valori che danno un’immagine assolutamente positiva,  e che fanno sentire il consumatore più elevato nella sua posizione sociale.