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Consumatori e imprese in allarme: produzione a picco

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La produzione industriale in Italia ha segnato a dicembre un -5,5% rispetto all’anno precedente; in allarme consumatori e imprese, per questo picco preoccupante, che conferma le difficoltà dell’economia italiana.

Un picco negativo mai rilevato dal 2012

In soli 30 giorni è stato perso lo 0,8% di produzione; mentre nella media è stata registrata la produzione del 2018; con una crescita sempre dello 0,8%. Questo è il dato peggiore rilevato per la nostra economia dal 2012.

Che insieme a quello del PIL pubblicato dall’istituto statistico conferma la situazione di crisi in cui versa il nostro paese ovviamente l’allarme ci arriva dalle imprese e dai consumatori queste statistiche avverse si sono rivelate anche peggiori delle previsioni di Confindustria, che dall’inizio di febbraio aveva ipotizzato un piccolo recupero della produzione: tra dicembre e gennaio di un + 0,4%.

Preoccupanti dati Istat

Ma i dati recenti pubblicati dall’Istat hanno deluso le aspettative di tutti.  Confcommercio dal canto suo rileva che è il quarto mese consecutivo di indebolimento della produzione e in base alle note dall’ufficio studi dell’associazione che rappresenta i commercianti si tratta di un trend che solleva grossi timori di un futuro peggioramento diffuso è profondo di tutta l’attività economica.

Esclusi però i servizi. L’associazione fa una citazione in particolare dichiarando:“La caduta della produzione dei beni di consumo che sta interessando in modo sempre più significativo anche l’area dei non durevoli cioè quelli acquistati con maggior frequenza dalle famiglie”.

Gravi disagi alle famiglie

In base a questo, si evince che l’attività produttiva potrebbe contrarsi ancora di più nella prima parte dell’anno; e  alla voce delle associazioni dei commercianti si è unita anche la voce dei consumatori ovvero: Federconsumatori  che ad esempio ha espresso forti timori sull’occupazione e sulla situazione estremamente fragile che andrà ad aggravare ulteriormente le condizioni delle famiglie.

Ipotizzando anche un aumento dell’IVA determinato dall’attivazione delle clausole di salvaguardia,  che possono rappresentare un ulteriore motivo di affondamento e di picchi negativi futuri.  Del resto non è di oggi il pronostico avverso sulla situazione italiana; già a ottobre l’Istat aveva annunciato per il mese di novembre 2018 un un crollo della produzione industriale, poi verificatosi; una preoccupazione dal mondo produttivo che si rivela ricorrente.

Crollo annunciato dallo scorso ottobre

Una diminuzione della produzione a novembre dell’1,6% rispetto a quella di ottobre. Una flessione che ha generato effetti avversi anche sulla  media del trimestre citato dello scorso anno; durante il quale la produzione scese dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti.