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La polizia austriaca scopre 100 milioni di euro di truffa online

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La polizia di tutta Europa ha intercettato e fermato una massiccia truffa di trading online. Un sospetto chiave di questa truffa da 100 milioni di euro è stato arrestato in Bulgaria.

Gli investigatori tedeschi hanno collaborato con le forze dell’ordine di tutta Europa per identificare i responsabili di una truffa di trading online da 100 milioni di euro, ha annunciato oggi la polizia.

Un gruppo criminale bulgaro aveva creato piattaforme di trading false promuovendo strumenti finanziari e soprattutto criptovalute, offrendo investimenti veloci, a detta loro investimenti sicuri. Le vittime venivano abbindolate con promesse di soldi veloci e con la garanzia che ogni perdita sarebbe stata assicurata.

I criminali mostravano guadagni dal trading, risultati fenomenali nei mercati finanziari, dove l’obiettivo finale era quello di incoraggiare gli investitori a depositare ulteriori somme di denaro nella piattaforma. In caso di perdite, il sistema funzionava in maniera simile. I traders venivano invitati a ulteriori investimenti per coprire le perdite.

Nel frattempo, la rete criminale avrebbe fatto sparire i proventi in società che riciclavano i soldi. Il gruppo gestiva call center, siti Web e società di software che avrebbero facilitato la truffa, ha detto la polizia.

La polizia ha inoltre affermato che la rete utilizzava i social network, nella precisione Facebook,  e anche altre tecniche di marketing online, per attirare le vittime da tutta Europa prima di frodare loro 100 milioni di euro solo nell’ultimo anno.

Gli investigatori austriaci hanno confermato che le piattaforme di trading gestite dal gruppo includevano: XTraderFX, Optionstars, OptionstarsGlobal, Goldenmarkets, SafeMarkets e Cryptopoint.

Le autorità di Vienna sono state le prime a scoprire l’inganno, ma gran parte dell’infrastruttura di questa frode si trovava in Bulgaria e nella Repubblica Ceca.

Un sospetto chiave è stato arrestato durante i raid, dove la Polizia locale si è presentata alla porta di 21 società a Sofia, dove è stata sequestrata una somma di denaro a sei cifre e diversi computers.

Il ministro degli Interni austriaco Herbert Kickl si è congratulato per la collaborazione internazionale nella risoluzione del caso: “Questa azione comune di successo rappresenta un colpo importante contro il crimine informatico, in cui i perpetratori hanno accesso a tecnologie digitali all’avanguardia.”