Home News Finanza Brexit – Guadagni per tutti dalla cooperazione tra UE e Gran Bretagna 

Brexit – Guadagni per tutti dalla cooperazione tra UE e Gran Bretagna 

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Dopo anni di discussione sulla Brexit, sembra quasi che si sia arrivati a un accordo sul ritiro del Regno Unito dall’Unione Europea. Questo preannuncia una fase di colloqui commerciali e finanziari, indispensabili, tra le parti. Evitare la una Brexit senza accordi non significa però evitare guai che possano causare danni alle relazioni future tra le parti coinvolte. 

Sia l’Inghilterra che la UE, hanno interesse a mantenere dei legami solidi, dove il Regno Unito ha il compito di unire i mercati e i capitali della EU, proprio mentre la UE stessa deve diversificare il finanziamento delle società, dai prestiti bancari tradizionali, ad altre fonti come obbligazioni e capitali a rischio

Dobbiamo sottolineare che, effettivamente, senza Londra come primo attore nei mercati finanziari, l’UE sembra essere confusa. 

Il tutto quando i paesi europei dovranno investire pesantemente per rispettare gli impegni sulle emissioni assunti nell’accordo di Parigi del 2015 sul clima. Potranno così beneficiare di un facile accesso a un centro finanziario globale e con un settore commerciale in espansione.

Bank_for_International_SettlementI dati della Bank for International Settlement mostrano che il Regno Unito è il leader mondiale assoluto nei mercati dei cambi, derivati ​​over-the-counter e obbligazioni internazionali (obbligazioni emesse al di fuori del mercato locale dell’emittente). Chiaramente, l’adesione all’UE non ha impedito a Londra di espandersi e di diventare globale. Piuttosto, probabilmente ha aiutato la UE a crescere. La concentrazione dei servizi finanziari europei a Londra ha contribuito al mondo del lavoro, capitale e servizi professionali che consentono alla città di competere a livello mondiale. Questo evidenzia anche quello che l’Unione Europa potrebbe perdere. 

Qualsiasi società Europea può rivolgersi oggi a una banca con sede nel Regno Unito per un’emissione obbligazionaria, un prestito o per tutti i servizi a copertura del tasso di interesse; questo diminuisce anche i rischi sul cambio e aiuta a organizzare ogni operazione in un unico posto e con un’unica transazione. Se l’Europa dovesse perdere un cosi facile accesso ai servizi finanziari della City, questo metterebbe le società europee in una situazione problematica, dove i loro costi di acquisizione di capitali si alzerebbero. 

Servizi_Finanziari_LondraAnche se il Regno Unito e l’UE non dovessero riuscire a trovare un accordo relativo ai servizi finanziari transfrontalieri, le prospettive Londinesi restano rosee. La sua posizione nei mercati finanziari globali non sarà facilmente distrutta o intaccata. Si tratta sempre del posto dove hanno sede i grandi fondi istituzionali di liquidità come fondi pensione e assicurativi, che hanno, proprio in UK, un numero crescente di alternative per i loro fondi, compreso il private equity e le infrastrutture. Ulteriori opportunità di investimento saranno create dalla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, oltre che dall’interruzione tecnologica. Il regolatore britannico ha anche incoraggiato una maggiore concorrenza nei servizi bancari e di pagamento, mentre il settore privato ha fatto passi da gigante nel cloud e nel software come servizio, che consente alle aziende di esternalizzare e automatizzare i processi aziendali. Una volta che il Regno Unito si separerà dall’europa, guadagnerà anche in velocità di esecuzione. Il regolatore potrà prendere decisioni e cambiare le leggi in tempi diversi da quelli del blocco dei 27 membri della UE. Questo avrà un vantaggio nello sviluppo di nuovi mercati e per l’individuazione di nuove opportunità.  

Il governo del Regno Unito ha annunciato che il primo giorno della Brexit, sia loro che l’UE rispetteranno esattamente lo stesso regolamento, nella speranza che questo contribuirà a garantire un accordo di libero scambio globale. Le forti relazioni storiche del Regno Unito con gli Stati membri dell’UE aumentano la probabilità di raggiungere un tale accordo, ma fondamentalmente, il Regno Unito deve affrontare un compromesso tra autonomia e integrazione. Per quanto riguarda il settore finanziario, non è il momento peggiore per favorire l’integrazione, poiché è improbabile che l’UE introduca, in tempi brevi, dei nuovi regolamenti finanziari. La direttiva sui mercati degli strumenti finanziari – o Mifid II – ad esempio – ha richiesto 10 anni di conflitti tra vari gruppi coinvolti prima che venisse eliminata. Nel Regno Unito sembra  esserci molta voglia per una deregolamentazione finanziaria e ciò potrebbe consentire un accordo che garantisca una maggiore integrazione tra le parti.