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Audi taglia 7.500 posti di lavoro per investire in Automobili Elettriche

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Fonte: Pixabay

Audi sta riducendo la sua forza lavoro mandando a casa 7.500 persone, come risultato di cambiamenti globali dell’industria automobilistica mondiale. 

Il marchio automobilistico premium tedesco ha annunciato che licenzierà 9.500 persone entro il 2025, ovvero circa il 10% della sua forza lavoro globale. 

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Contemporaneamente, creerà 2.000 posti di lavoro, assumendo specialisti che si occuperanno di sviluppare il settore delle automobili elettriche con un focus alle nuove tecnologie. 

Audi, di proprietà della Volkswagen (VLKAF), ha affermato che i tagli sui posti di lavoro avverranno attraverso il turnover dei lavoratori e attraverso una parte dei dipendenti che andranno comunque in pensione. Ha inoltre garantito posti di lavoro agli altri dipendenti fino al 2029. Questi cambiamenti produrranno un risparmio di ben 6 miliardi di € in 10 anni; Audi prevede quindi di investirli nelle auto del futuro.

Questi tagli fanno parte di un accordo con i rappresentanti dei lavoratori e consentono di rafforzare due importanti sedi Audi in Germania, che andranno a realizzare veicoli elettrici. Audi infatti prevede che le officine di Neckarsulm e Ingolstadt, dove ha sede il suo quartier generale, produrranno un totale di 675.000 auto all’anno.

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Fonte: Pixabay

Le case automobilistiche più famose in tutto il mondo stanno stravolgendo i loro modelli di business nella speranza di adattarsi al progresso, dove sembra proprio che le auto elettriche andranno a sostituire quelle a benzina e diesel.

La Volkswagen non fa eccezione. Il gruppo, che possiede anche Porsche, Bugatti, Skoda e Lamborghini, sta spendendo decine di miliardi di dollari per realizzare una versione elettrica o ibrida di ogni veicolo della sua flotta, e prevede di lanciare 70 nuovi modelli elettrici entro il 2028.

Audi dovrebbe svolgere un ruolo importante in questo switch del mercato automobilistico. Il brand tedesco ha lanciato il suo primo SUV elettrico, l’e-Tron, prodotto in uno stabilimento di Bruxelles, che, di solito, produceva piccole auto alimentate a combustibili fossili. Le macchine elettriche, che sono composte da meno parti rispetto a quelle alimentate da motori a combustione interna, richiedono anche meno persone a lavorare al montaggio.

Ma sono molto costose in fase di sviluppo. Le stesse somme da investire per produrre, stanno costringendo alcune aziende a trovare partner o a fare dei merge con società diverse. Ad esempio, lo scorso mese, il gruppo Fiat Chrysler (FCAU) e il proprietario della Peugeot PSA (PUGOY) hanno annunciato l’intenzione di fondersi, creando una nuova forza nel settore. Le case automobilistiche tedesche BMW (BMWYY) e Daimler (DDAIF) hanno costituito una joint venture per produrre tecnologia di automobili senza conducente. Honda (HMC) ha investito in auto a guida autonoma della General Motors (GM).

Queste fusioni tra aziende, e cambiamenti in corsa, sono il risultato di un crollo delle vendite automobilistiche globali, che potrebbe peggiorare se le economie di tutto il mondo dovessero rallentare o addirittura cadere in una recessione.

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