Home News Finanza La realtà crescente della Fame nei Paesi “Ricchi” è in Ascesa

La realtà crescente della Fame nei Paesi “Ricchi” è in Ascesa

fame_nel_mondo
Fonte: Pixibay

Nel 2020, vedremo più persone affamate e che dovranno fare affidamento ad aiuti per sfamare le loro famiglie. Non in Africa o in un piccolo paese, ma nei paesi più ricchi del mondo, compresa l’Italia.

Il Regno Unito offre un evidente esempio, come documentato dalla Human Rights Watch. Da quando nel 2010 sono iniziati i tagli alla spesa pubblica per l’assistenza alle famiglie più povere, l’uso di enti di beneficenza, che costituiscono circa i due terzi della distribuzione di aiuti alimentari nel Paese – è salito sulla luna e di ben cinquanta volte, a 1,6 milioni di scatole con cibo consegnate ogni giorno. Questi enti di beneficenza sono come delle banche, invece di erogare soldi, distribuiscono cibo. 10 anni fa si potevano contare su due mani, oggi sono circa 820 oggi.

Scuole, asili nido, centri comunitari, enti di beneficenza locali e gruppi religiosi sono intervenuti per colmare le lacune risultanti da un decennio di tagli; molti di essi forniscono oggi da mangiare a famiglie povere, spesso con genitori che lavorano, assicurandosi persino che i bambini ricevano un pasto caldo al giorno durante le vacanze scolastiche.

Il Regno Unito non è il solo ad avere problemi di questo tipo. Il network tedesco Tafel, che ha circa 940 “banche alimentari”, aperto nel 1993, ha distribuito cibo a 1,65 milioni di persone solo l’anno passato; ha visto un costante aumento della domanda negli ultimi dieci anni, con sempre più donne, bambini e anziani che necessitano di aiuti alimentari.

In Francia, la rete Restos du Coeur ha emesso circa 130 milioni di pasti nel 2017-18, attraverso il loro programma di aiuti alimentari d’emergenza. Un terzo di questi aiuti è stato destinato alle famiglie con un genitore solo. Da aggiungere che, in Francia, esiste una crescente preoccupazione per le persone anziane rimaste sole e senza aiuti.

Gli analisti, che hanno approfondito l’argomento e il problema,  prendendo sotto esame anche Italia, Stati Uniti e Canada, hanno chiaramente dichiarato che “senza una strategia chiara per combattere la fame nel mondo e migliorare la sicurezza sociale, è probabile che l’uso degli aiuti alimentari d’emergenza cresca in maniera esponenziale”.

La fame nel mondo, così a lungo identificata solo nei paesi più poveri, rischia di diventare un problema costante nei paesi più ricchi – cancellando la fiducia delle persone nelle loro istituzioni democratiche e in società relativamente ricche di risorse, ma dove non tutti hanno accesso a beni di base e primari.

La Brexit potrebbe aumentare la fame nel Regno Unito, soprattutto se il Regno Unito dovesse uscire dall’Europa senza un accordo. I fondi di aiuti alimentari nel Regno Unito sono preoccupati che un’ uscita improvvisa e non pianificata dalla UE possa interrompere le forniture alimentari e causare degli shock di prezzo per i consumatori più poveri del paese. Consumatori che hanno dei redditi che verrebbero maggiormente colpiti dallo sconvolgimento economico a breve termine.

In Francia, tra le proteste pubbliche diffuse sugli standard di vita e sui cambiamenti del diritto del lavoro, il governo ha iniziato a ristrutturare le indennità di disoccupazione; si prevede che nel 2020 apporteranno ulteriori modifiche alle pensioni pubbliche per far fronte al deficit nazionale. Questo probabilmente significherà che più persone avranno bisogno del sostegno dei “Restos du Coeur”, e non solo.

In Germania, con la crescente richiesta di Asilo politico da parte di rifugiati, vedremo molti casi arrivare in tribunale e in merito al sostegno sociale; stiamo parlando di circa 127.000 persone che sono arrivate nei primi nove mesi del 2019. Questo potrebbe creare molte difficoltà.

Quello che incoraggia è sicuramente vedere che nel Regno Unito e in Italia esistono gruppi che si battono per i diritti civili. Più in generale, la discussione sul cibo come diritto umano, offre la possibilità di creare delle discussioni positive e risolutive in merito ai diritti umani stessi. 

In Francia, l’effetto completo di una legge del 2016 che impone ai grandi negozi di generi alimentari di garantire che il cibo che si avvicina alla sua data di scadenza venga donato a coloro che ne hanno bisogno, piuttosto che essere gettato, sta dando segnali positivi. Gli attivisti stanno chiedendo a altri protagonisti del settore, come coltivatori e ristoranti, di adottare misure simili. Allo stesso modo, sono necessari sforzi statali per garantire che le persone abbiano i mezzi per nutrire le loro famiglie.

Con migliori leggi e tutela del cittadino, e una risposta politica più forte, questa fame del tutto evitabile può essere drasticamente ridotta. La fame nei paesi ricchi non è inevitabile e gli aiuti di organizzazioni e fondi di beneficenza non devono sostituire l’azione del governo