Home News Finanza Gli investitori prevedono una Recessione, ma pensano che faranno Soldi

Gli investitori prevedono una Recessione, ma pensano che faranno Soldi

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Fonte: Pixabay

È difficile perdere denaro quando l’S & P 500 sale quasi del 30%, come accaduto nel 2019. Ma uscendo da un anno del genere, come faranno gli investitori a fare soldi nel 2020? I timori di una possibile recessione in America convinceranno gli investitori a incassare i loro profitti o a inseguire i tori e continuare ad accumulare titoli azionari?

Per capire meglio le intenzioni degli investitori per il 2020, e cosa li tiene occupati durante la notte, cerchiamo di analizzare alcuni dati e numeri interessanti, da riferire al mercato americano.

  • Il 51% degli investitori non pensionati prevede di comprare più azioni nel 2020, mentre il 25% prevede di ridurre le proprie disponibilità azionarie.
  • Il 76% degli investitori pensano che il mercato azionario aumenterà nel 2020, incluso un bel 19% che pensa che aumenterà di oltre il 10%. Solo il 5% prevede un calo del mercato azionario.
  • Il 58% degli investitori affermano che una recessione è probabile per il 2020, rispetto al 42% che afferma che non pensa che questo possa accadere.
  • Il 40% degli investitori americani prevedono anche che le elezioni presidenziali accresceranno la volatilità nei mercati finanziari nel 2020.
  • Il 7% degli investitori affermano di aver comprato criptovalute.

Questo secondo i dati di Fortune and Civis Analytics.

Guardando anche la storia dell S&P dal 1960 a oggi, possiamo notare la salita del 2019.

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Rileggendo questi numeri e dati, risulta chiaro ed evidente che gli investitori, stanno avendo dei pareri molto diversi e anche contraddittori;  sono positivi in merito ai mercati finanziari per il 2020, ma pensano che l’economia entrerà probabilmente in una fase di recessione. Tra gli investitori, il 58% afferma che è probabile una recessione nel 2020, mentre solo il 5% prevede un calo del mercato azionario. Ma il passato ci racconta un altra storia: è improbabile che il valore delle azioni possa aumentare se l’economia dovesse andare in crisi.

Quello che preoccupa è che la gente prevede di agire in base a un ottimismo non confermato dai fatti.  La maggior parte degli investitori ha infatti in programma di acquistare più titoli e di aumentare i loro risparmi per la pensione nel 2020. Sorprendente anche che, quelli che intendono aumentare le loro azioni, superano quelli che prevedono di ridurle del 50%.

In sintesi,  gli investitori non si allontanano dai titoli azionari.  Ad agosto, quando si è invertito il trend dei profitti,  un evento che spesso anticipa una recessione, la paura di Wall Street era che gli investitori iniziassero a voltare le spalle a quegli assets più rischiosi, e aprissero posizioni più conservative. Gli esperti sembrano aver errato. Oggi, più della metà degli investitori prevede di aumentare le proprie holdings di titoli azionari nel 2020.

Non solo gli investitori continuano a comprare azioni, ma sono fiduciosi nei rendimenti a breve termine. Tra gli investitori, il 49% vede le azioni crescere di oltre il 5% nel 2020. Solo il 2,3% vede azioni in calo di oltre il 5%.

E gli investitori americani pensano anche che i maggiori guadagni azionari arriveranno dal mercato statunitense: il 78% pensa che il mercato azionario locale supererà i titoli internazionali nel 2020.

Gli investitori prevedono anche di aumentare i risparmi per la pensione e stanno pianificando di approfittare dei buoni periodi economici e di aumentare il tutto. Un totale del 52% degli investitori non pensionati prevede di alzare i propri contributi ai risparmi per la pensione nel 2020, rispetto al solo 3% che prevede di diminuirli. Questa è un’ottima notizia per aziende come Fidelity e Vanguard, che gestiscono milioni di conti pensionistici.

E il 72% degli investitori è sicuro di avere una vita confortevole in pensione, mentre il 10% non è sicuro.

E per finire con i numeri, il  57% degli investitori affermano di voler lasciare un’eredità per la propria famiglia o per gli amici.

Noi speriamo, invece, che non ci sia una recessione nei mercati americani, per evitare anche una crisi economica in Italia e Europa.