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Ethereum: come fare trading quando la criptovaluta perde quota

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L’interesse nei confronti del trading di Ethereum è sempre più alto e non a caso. Si parla infatti della criptovaluta di maggior capitalizzazione dopo il Bitcoin. Tra le domande più diffuse, ci sono quelle relative a come procedere quando la valuta digitale in questione perde quota. Nelle prossime righe, puoi trovare una guida utile al proposito, con consigli pratici e riferimenti ai broker migliori per operare, come per esempio OBRinvests.

Ethereum Blockchain: ecco cosa sapere

Prima di entrare nel vivo dei consigli per fare trading di Ethereum quando la criptovaluta perde quota, vediamo qualcosa sulle caratteristiche della criptovaluta, lanciata ufficialmente nel 2014 con una ICO (Initial Coin Offering) di grande successo. Il progetto originario è di Vitalik Buterin, un giovane programmatore russo intenzionato a migliorare lo script di Bitcoin. La prima cosa da ricordare su Ethereum, è che la sua blockchain è diversa da quella di Bitcoin.
Quando la si nomina, vengono subito in mente i contratti intelligenti (smart contracts), protocolli informatici che vengono eseguiti esattamente come sono stati programmati senza interferenze o censure da parte di terzi. Utilizzati in diversi ambiti, dal crowdfunding ai sistemi elettorali, pagano un fee in Ether, la valuta del sistema, per girare sulla rete peer to peer.

Ethereum valore: come tenerlo sotto controllo

Per fare trading di Ethereum, prima di tutto bisogna tenere sotto controllo il valore della suddetta criptovaluta. Come farlo? Grazie a broker come OBRinvests, TradeNow (giusto per citarne due), che permettono di visionare dei grafici in tempo reale, arricchibili con indicatori di analisi tecnica.
Quando, analizzandoli, ci si accorge che la criptovaluta perde quota, è utile mettere a punto una strategia specifica, senza lasciarsi prendere inutilmente dal panico. L’approccio giusto da prendere in considerazione è la vendita allo scoperto. Come funziona? Il meccanismo, fino a pochi anni fa appannagio solo di trader professionisti, sarebbe molto complesso se spiegato nel dettaglio. Ci limiteremo quindi alle informazioni principali.

La vendita allo scoperto inizia con l’apertura di una posizione di vendita su un broker, che deve essere legale e autorizzato a livello nazionale e internazionale (parleremo meglio nelle prossime righe delle alternative più utili al proposito).

Nel linguaggio tecnico del trading, la vendita allo scoperto è nota come “andare in short”. Lo strumento migliore è senza dubbio il CFD (Contract for Difference), strumenti derivati che permettono di replicare l’andamento dell’asset senza bisogno di acquistarlo.

La posizione short ha dei vantaggi, ma anche diversi contro. In primo luogo, è il caso di ricordare la mancanza di limite alle perdite. Cosa succede in concreto? Che il broker dà in prestito il derivato dell’asset. In sede di chiusura della posizione, il trader riacquista Ethereum con l’obiettivo di restituirli al broker. Questa operazione avviene a prezzo di mercato.

Vendere Ethereum allo scoperto conviene prima di tutto perché si tratta di un asset volatile. All’interno di una medesima giornata, infatti, possono esserci delle fluttuazioni molto forti. Il trader abile è in grado di prevederle e di trarne vantaggio.

La vendita allo scoperto deve però essere approcciata con il giusto atteggiamento psicologico. I trader, infatti, tendono generalmente a speculare unicamente quando il mercato è al ralzo. Fondamentale, quindi, è staccarsi dall’idea che i guadagni nel trading online siano dovuti unicamente ai valori che aumentano.

Concludiamo questa introduzione alla vendita allo scoperto di Ethereum – e non solo – specificando che si tratta di uno strumento regolamentato dalla Consob e vietato in alcuni casi molto particolari, come per esempio le crisi finanziarie.

Il blocco in questione, però, non coinvolge i CFD. Gli strumenti derivati in questione sono davvero interessanti, ma hanno un rovescio della medaglia. Quale di preciso? La leva finanziaria. Grazie a questo moltiplicatore, è possibile entrare sul mercato con una cifra più alta rispetto a quella del deposito iniziale. La leva amplifica i guadagni, ma anche le perdite. Alla luce di questo aspetto, è essenziale maneggiare con abilità i meccanismi di stop loss, grazie ai quali è possibile segnalare al broker il momento giusto per arrestare le perdite.

Come acquistare Ethereum: i broker migliori

Diamo ora spazio ai broker migliori per fare trading di Ethereum. Abbiamo già nominato OBRinvests, considerato uno dei migliori fornitori di CFD al mondo. Online dal 2008, è marchio registrato legato a diverse società quotate sulla Borsa di Londra. Dotato di licenza CySEC, permette di aprire un conto demo grazie al quale esercitarsi senza mettere in gioco denaro reale.

Anche TradeNow, come già ricordato, è un ottimo broker per fare trading di Ethereum anche allo scoperto. La sua particolarità principale è il social trading. Di cosa si tratta? Di un approccio che si basa su meccanismi simili a quelli che regolano gli altri social. Ogni iscritto ha un suo profilo gratuito, tramite il quale condividere strategie e risultati. Chi ottiene i migliori, guadagna e viene seguito da altri utenti che replicano automaticamente la strategia e, in questo modo, possono migliorare le proprie strategie partendo da basi concrete. I trader che ottengono risultati migliori sono noti come guru. Per avere successo, è consigliabile seguirne almeno 5/6 alla volta.

Un altro broker utile per vendere allo scoperto Ethereum è Iq Option. Grazie a questa piattaforma, è possibile iniziare a fare trading online con un deposito minimo di 10 euro. Nessun broker ne richiede uno così basso.

Tra le soluzioni che permettono di fare trading con Ethereum anche quando perde quota, è il caso di includere anche Markets.com. Questo broker, anch’esso regolamentato a livello internazionale, permette di operare partendo da una formazione di alta qualità. Ogni singolo utente, infatti, ha la possibilità di avvalersi di contenuti formativi di ottimo livello, disponibili anche in caso di conto demo.

Per concludere, facciamo cenno anche a TradeNow. Questo broker consente di operare con la sicurezza dei CFD e, in caso di problemi, di usufruire di consulenze telefoniche gratuite da parte di esperti in trading online.

Ricordiamo infine che, per minimizzare ulteriormente i rischi, è consigliabile adottare la strategia del Money Management. Questa tecnica si basa sulla divisione del capitale in più parti. Ciascuna deve essere destinata a un’operazione diversa. In tal modo, ossia investendo il 5% del capitale su ogni singola operazione, si evita che le operazioni poco felici impattino eccessivamente le sostanze.