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Fare trading con i CFD, come fare e che broker scegliere

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Per fare trading online è necessario comprendere bene la natura dei CFD

I CFD (acronimo di Contract for Difference) sono sempre più gettonati dai tanti investitori che decidono di dedicarsi al trading online. Basti pensare al riguardo che la percentuale del turnover di CFD presso il London Stock Exchange si sia ormai attestata intorno al 20%, per capire come sia praticamente impossibile ignorare uno strumento simile. Qual è il motivo del notevole appeal messo in mostra da questi strumenti? Per capirlo occorre intanto conoscerli meglio.

Prima ancora di procedere con la guida è importante sottolineare che qualsiasi operazione intrapresa nell’ambito dei CFD deve passare attraverso un broker. Questo intermediario deve a sua volta essere regolamentato nella nazione di origine e autorizzato ad operare in Italia dalla CONSOB. Per non sbagliare, la redazione consiglia di rivolgersi ai servizi più affidabili ovvero Plus500, Markets o TradeNow.

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Per fare trading online è necessario comprendere bene la natura dei CFD

Cosa sono I CFD

Con il termine CFD si indicano i contratti derivati che consentono di investire su un determinato asset (che può essere un indice, un’azione, delle materie prime, una criptovaluta o altro), senza però doverne perfezionare l’acquisto.

In pratica il CFD andrà a riflettere la quotazione del bene prescelto: se sale la quotazione dell’asset sale anche quella del contratto. Si tratta in particolare di un accordo firmato tra due parti, il quale prevede che il venditore debba pagare all’acquirente la differenza tra il valore attuale di un determinato bene e quello che farà registrare al momento in cui scatta il contratto. Ove tale differenza sia negativa, sarà però l’acquirente a dover pagare il venditore.

Va sottolineato come nei confronti delle negoziazioni implicanti il possesso diretto dell’asset non si versino commissioni e come gran parte delle distorsioni che caratterizzano il trading azionario delle quote sottostanti vengano spazzate via.

Altra differenza fondamentale con il trading azionario è la disponibilità della leva finanziaria, solitamente non utilizzabile nel primo caso, permettendo di conseguenza l’apertura di posizioni molto più grandi del reale capitale investito.

Come si opera coi CFD

Come si svolge il trading sui CFD? Ogni contratto ha un suo prezzo di acquisto e di vendita, sulla cui differenza viene impostata l’operazione di trading: ove si pensi che il mercato sia destinato a salire si acquisterà, nel caso opposto si venderà.

Se volessimo metterla in termini ancora più semplici, potremmo dire che si tratti di scommettere sulla discesa o sulla salita di una quotazione. Naturalmente maggiore sarà l’oscillazione del mercato nella direzione su cui si è scommesso, più grande sarà il guadagno.

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Plus500 permette di fare trading CFD anche da smartphone

Occorre però capire che proprio la possibilità di utilizzare la leva può amplificare l’entità della perdita e regolarsi di conseguenza, ovvero monitorare con estrema attenzione le posizioni aperte al fine di gestire il rischio, mediante l’utilizzazione di stop e limiti da non oltrepassare: non appena ciò accada saranno proprio loro a chiudere in automatico la posizione per evitare un bagno di sangue. Ne deriva un vantaggio di non poco conto, quello relativo al fatto che diventi possibile sapere con anticipo non solo l’entità dell’eventuale guadagno, ma anche la possibile perdita.

Utilizzando un broker come Plus500 è facilmente constatabile quale sia l’iter corretto per aprire una posizione a rialzo o a ribasso:

  • Effettuata la registrazione alla piattaforma e completata la procedura di verifica obbligatoria per legge, si effettua il primo deposito
  • Il denaro arriva istantaneamente sul conto, dunque si può procedere attraverso l’elenco di asset negoziabili
  • Selezionato l’asset desiderato, si potranno notare due bottoni “Acquista” e “Vendi”. Cliccando l’uno o l’altro si aprirà la finestra di negoziazione, rispettivamente a rialzo e a ribasso
  • Dalla finestra comparsa non resterà che selezionare l’importo desiderato e procedere con l’apertura della posizione tramite il tasto “Acquista” o “Vendi”

I vantaggi di operare con i CFD

Fare trading con i CFD comporta una serie di vantaggi di non poco conto, oltre a quelli già ricordati, ovvero di poter utilizzare le leva finanziaria e la larga disponibilità di strumenti. Tra di essi, in particolare:

  • poter aprire posizioni long o short, ovvero poter puntare sia sul rialzo che sul ribasso, in base all’analisi tratteggiata;
  • poter contrattare in modo estremamente pratico, magari utilizzando il proprio smartphone oppure con un computer da una qualsiasi postazione di ogni parte del mondo;
  • l’iter burocratico è molto più snello rispetto ad esempio a quello cui è sottoposto un conto corrente bancario;
  • la mancanza di commissioni, ovvero dei costi imposti dalla gestione del bene o l’imposta di bollo del trading azionario, coi costi da sostenere limitati allo spread, ovvero la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita. Per avere maggiori informazioni in tal senso ci si può ad esempio collegare a Markets, uno dei migliori broker disponibili in Italia.

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    Markets.com è uno dei broker migliori in assoluto quando si hanno ancora piccole somme da investire

Come funziona il trading con i CFD

Come vengono negoziati, da un punto di vista prettamente tecnico, i CFD? Le transazioni avvengono tra singoli investitori che si rapportano tra di loro grazie al servizio offerto da un broker. Va precisato come non esistano dei contratti standard, per cui ogni società può approntarne di propri, i quali dovrebbero però essere caratterizzati da alcuni punti ineludibili, tra i quali:

  1. il contratto viene inaugurato quando il trader apre una posizione, sia essa al rialzo o al ribasso, per poi terminare ove decida di chiuderla;
  2. per il servizio offerto, il broker sarà compensato tramite uno spread, ovvero la differenza tra il prezzo di acquisto e vendita all’apertura. Inoltre potrebbe trarre ulteriore profitto dal mantenimento di una posizione overnight, ovvero nel corso della notte, o dalla gestione del portafoglio, per la quale viene pagato con una parcella. Si tratta di costi molto contenuti, cui il broker si adegua in quanto il suo reale profitto deriva dall’apertura delle posizioni, su cui potrà trattenere una piccola percentuale;
  3. dopo la chiusura giornaliera del mercato di riferimento, la posizione può essere reinvestita e portata al giorno successivo;
  4. la chiamata a margine (Margin Call), derivante dal fatto che i CFD devono sempre essere garantiti da una somma di denaro sotto la quale non si può scendere. Ove ciò accada, il broker effettuerà il margin call, ovvero la richiesta al trader di tornare rapidamente ad un livello sufficiente di liquidità e, in mancanza di una risposta positiva alla sua sollecitazione chiuderà la posizione.

Il Margin Call

Proprio il Margin Call riveste un ruolo molto importante nella contrattazione coi CFD, tanto da aver ispirato un film del 2011 diretto da J.C. Chandor, proprio sul mondo del trading.

Questo tipo di transazioni presenta due tipi di margine:

  1. il Margine Iniziale, ovvero l’importo effettivamente investito dal trader per la negoziazione. La somma che viene versata è destinata a coprire gli eventuali costi di liquidazione che il broker sarà obbligato a sostenere nella eventualità di una insolvenza da parte dell’utente in caso di un ribasso molto rapido e pronunciato. Un caso di questo genere può infatti avvenire in un momento in cui il trader non sia connesso in modo da poter fermare personalmente l’operazione di persona. Il suo ammontare è la risultante della seguente espressione: (prezzo di apertura della posizione * dimensione della transazione) * percentuale del margine iniziale;
  2. Il Margine di Mantenimento, in pratica quello richiesto al fine di mantenere aperta la posizione e che sarà restituito all’atto della sua chiusura. L’importo è dato in questo caso dall’espressione: (prezzo di apertura della posizione * dimensione della transazione)*percentuale di margine di manutenzione. Va notato come esso debba essere sempre inferiore all’Equity, ovvero al capitale netto presente sull’account del cliente che ha dato vita alla transazione.

Perché è così importante il Margin Call? Proprio perché quando l’asset su cui si è puntato inizia a perdere in maniera preoccupante, avviene la chiamata, ovvero l’avviso all’utente con il quale gli si chiede di ricoprire di nuovo il margine per saturare gli eventuali rischi, oppure chiudere la posizione in modo da non sottoporsi ad una perdita che proprio per l’effetto leva può amplificarsi a dismisura. Si tratta quindi di un servizio di grande utilità.

Va anche precisato che nel caso si verifichi una situazione di questo tipo, il trader perderà al massimo quanto ha stabilito di investire e non andrà mai in debito con il proprio broker.

E’ meglio iniziare con un conto demo

Se qualcuno si fosse messo paura per quanto detto sinora, va però anche ricordato che prima di iniziare a lavorare con uno strumento di questo genere, che permette di adoperare uno strumento a doppio taglio come la leva, sarebbe comunque il caso di saggiare le proprie attitudini e capacità con un conto demo su Markets. Si tratta di una modalità simulata che va a riprodurre le situazioni che avvengono in simultanea sui mercati e che quindi può contribuire ad avere un quadro più preciso di ciò che aspetta il trader.

Va anche sottolineato come la modalità demo sia in grado di presentare le stesse problematiche che caratterizzano il mercato reale, in particolare le sue turbolenze, ma manchi di un aspetto che è considerato fondamentale dagli addetti ai lavori, ovvero quello nervoso. Proprio il fatto di non puntare soldi veri, in effetti, contribuisce a rendere meno stressante il quadro fornito e, quindi, meno rispondente alla realtà. Come è noto, proprio la tensione e l’adrenalina che si formano durante una sessione di mercato possono provocare un offuscamento della capacità di giudizio dell’investitore, diminuendone in maniera anche drastica il rendimento. Un fatto da tenere nel debito conto ove si decida di iniziare a fare trading con i CFD.

Conclusioni

Il trading sui CFD può risultare molto vantaggioso per un investitore rispetto a quello azionario. Se il secondo presume la detenzione diretta dell’asset su cui si intenda investire, nel primo caso non è invece necessaria, con una sensibile riduzione dei costi, compresi quelli della commissione spettante al professionista messo a disposizione dalla banca per dare vita all’operazione. Inoltre consente di operare in termini molto brevi, che possono a volte ridursi a pochi minuti, nel caso in cui il sottostante su cui è stato imperniato il contratto faccia registrare una crescita della sua quotazione.

Prima di optare per il trading sui CFD sarebbe però il caso di testare le proprie capacità con un conto demo, ovvero la particolare modalità che viene messa a disposizione dai broker nella quale non si puntano soldi reali. Una volta che sarà stato raggiunto un livello di preparazione in grado di fare argine alla volatilità dei mercati, si potrà iniziare a dare vita alle proprie contrattazioni, avendo cura naturalmente di iniziare con piccole poste. Eventualmente si può, persino, copiare in automatico le mosse dei traders più esperti con TradeNow e le sue funzioni di social trading.