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Eurocurrency Market – Mercato delle Eurovalute

Eurocurrency Market Cos’è il mercato delle Eurovalute

Scritto da Alessio de Boni (2018)

Il Mercato delle Eurovalute, al quale ci si riferisce spesso anche con il termine inglese Eurocurrency Market, è un mercato monetario utilizzato non dai privati ma in particolar modo dalle banche, dai fondi comuni di investimento o dalle multinazionali. Questi enti effettuano depositi presso banche e istituzioni finanziarie localizzati oltre i confini dei Paesi in cui viene emessa la valuta depositata. Bisogna specificare che, nonostante il nome, l’Eurocurrency Market non è strettamente connesso con la moneta dell’euro né rappresenta uno strumento finanziario specifico dell’Europa. Il prefisso Euro che viene utilizzato, quindi, non deve essere fuorviante, ma va considerato esclusivamente come un termine storico. In seguito si vedrà come è nato il Mercato delle Eurovalute e perché ha assunto tale nome.

Va qui tuttavia anticipato che l’Eurocurrency Market è nato durante il Secondo Dopoguerra e si è sviluppato soprattutto nel periodo della Guerra Fredda. Inizialmente, infatti, il Mercato delle Eurovalute è stato utilizzato per garantire ai governi real-socialisti di avere sempre la massima sicurezza e controllo sui propri conti. Successivamente il motivo principale che ha portato allo sviluppo e al successo di questo mercato, così come di quello off shore, è stata la possibilità di poter eludere le leggi fiscali che solitamente caratterizzano il settore bancario. I depositi dell’Eurocurrency Market, infatti, non sono soggetti ai controlli dei propri governi e, pertanto, possono usufruire di una maggiore libertà nella gestione dei depositi stessi.

Il Mercato delle Eurovalute e i tassi di interesse

Tra i diversi aspetti che vanno presi in considerazione quando si intende operare nell’Eurocurrency Market c’è quello relativo ai tassi di interesse pagati sui depositi stessi. Questi, infatti, sono mediamente più elevati rispetto a quelli che vengono richiesti se lo stesso tipo di deposito viene fatto presso una banca sul territorio nazionale. Il motivo principale della differenza di tasso è dato dalla mancanza di un’assicurazione e dalla mancata protezione prevista dalle leggi bancarie nazionali. Prima di effettuare un deposito in una determinata banca o istituto finanziario sarà necessario richiedere informazioni sui valori di tassi di interesse applicati: questi, infatti, variano esclusivamente in base al Paese al quale afferisce la banca e non dipendono da quello di origine delle valute.

Viceversa, i tassi sui prestiti sono mediamente più bassi rispetto a quelli previsti dal mercato nazionale. Anche in questo caso, il motivo è legato all’assenza di assicurazioni e obblighi delle banche verso i governi. Inoltre, non essendo prevista l’assicurazione sul deposito, non ci sono neanche i premi di assicurazione: questo aspetto permette di abbattere ulteriormente i tassi sui prestiti. Anche per quanto riguarda il calcolo dei tassi sui prestiti, naturalmente, è necessario riferirsi al Paese della banca e non a quello di origine della valuta.

La nascita dell’Eurocurrency Market

I primi mercati di Eurovaluta si sono sviluppati subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Grazie al Piano Marshall, infatti, che prevedeva ingenti supporti economici per la ricostruzione dell’Europa distrutta dai bombardamenti, nel Vecchio Continente arrivarono milioni di dollari. Questo primo investimento non aveva ancora previsto la possibilità di sviluppo dell’Eurocurrency Market. Le prime banche che accolsero i dollari americani furono quelle di Londra: gli inglesi, infatti, in quanto alleati degli americani, ebbero l’onore e l’onere di custodire le risorse economiche per la ricostruzione dell’Europa. Per meglio definire i dollari utilizzati per la ricostruzione in Europa, venne coniato il termine di eurodollaro.

Successivamente, un ulteriore sviluppo del Mercato delle Eurovalute si ebbe durante il periodo della Guerra Fredda. I Paesi del real-socialismo, infatti, diedero inizio a una vera e propria moda di depositare i dollari in banche che non si trovavano su territorio statunitense, in particolare in banche europee. Il motivo era chiaramente economico e politico: in caso di crisi politica, infatti, ci sarebbe stato il rischio di vedere congelati i propri conti dal governo degli Stati Uniti. Il Mercato delle Eurovalute, quindi, nasce inizialmente con depositi oltreconfine del dollaro. Solo successivamente questa pratica venne adottata anche per depositare altre valute, soprattutto quelle principali, come la sterlina britannica e lo yen cinese. Per questo motivo in un periodo non ben precisato si iniziò a parlare non più solo di Mercato dell’Eurodollaro ma di quello delle Eurovalute.

Lo sviluppo successivo dell’Eurocurrency Market si è avuto quando banche, fondi e multinazionali hanno iniziato a depositare le proprie valute anche fuori dei confini europei, dando vita a quelli che vengono comunemente definiti depositi off shore.

Le dimensioni del Mercato delle Eurovalute

L’Eurocurrency Market prevede un’estensione geografica molto ampia che gli permette di operare ininterrottamente ventiquattro ore su ventiquattro. La sua principale caratteristica è quella di essere a breve termine: questo significa che i fondi presentano per lo più scadenze comprese tra le ventiquattro e le quarantotto ore. Va però sottolineato che sono presenti e possibili anche depositi a scadenza superiore, che possono arrivare ad avere scadenze fino a dodici mesi.

Definire il giro di valute che interessa l’Euromercato non è semplice: l’ultimo studio attendibile risale al 2016 e riguarda solo gli eurodollari. Lo studio, condotto dalla FED di New York (Federal Reserve System) ha evidenziato che il fatturato medio quotidiano dell’Eurocurrency Market è stato di centoquaranta miliardi. Oltre a valutare il fatturato medio, la FED ha analizzato anche le tipologie di transazioni effettuate: si è trattato di depositi singoli con un range compreso tra i venticinque milioni di dollari e il miliardo, con punte al di sopra di questo valore. Infine, va sottolineato che la maggior parte delle attività di negoziazione nell’Euromercato viene effettuata proprio a New York, anche se su conti esteri.

Il Mercato degli Eurobond

Oltre ai depositi per investimento, il Mercato delle Eurovalute viene utilizzato anche come mercato obbligazionario. Il mercato degli Eurobond è un mercato obbligazionario che può essere utilizzato da tutte quelle società, banche e multinazionali che operano prendendo in prestito valute diverse da quelle previste dal loro mercato nazionale. Storicamente, la prima società che ha usufruito del Mercato degli Eurobond è stata la società Autostrade per l’Italia (all’epoca Società Autostrade Concessioni e Costruzioni S.p.A.). Nel 1963, infatti, ebbe un prestito di quindici milioni di dollari, da restituire entro sei anni. Il prestito, che fu organizzato grazie alla S. G. Warburg & Co di Londra e quotato alla borsa di Lussemburgo, fu richiesto per la costruzione dell’Autostrada del Sole.

L’operazione effettuata da Autostrade per l’Italia ha permesso la nascita di un nuovo mercato che ha visto una crescita esponenziale con l’introduzione dell’euro. I report sui mercati degli Eurobond hanno permesso di rilevare che nel 2013 le aziende europee hanno emesso euro-obbligazioni per oltre trecentocinquanta miliardi di dollari. L’anno successivo, il 2014, ha visto un altro interessante caso di utilizzo di Eurobond: la Apple ha effettuato una richiesta di prestito nel mercato obbligazionario degli Eurobond pari a tre miliardi e mezzo di dollari.

Fonte: Investopedia