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La responsabilità solidale nel reato negli Stati Uniti

La responsabilità solidale nel reato negli Stati Uniti

Scritto da Alessio de Boni (2018)

Introduzione

La responsabilità solidale è una normativa prevista nel Restatement of Torts che regola il caso in cui una persona subisce un danno da uno o più soggetti. In linea generale, si prevede la responsabilità di tutti i danneggianti, indipendentemente dalla percentuale di danno che hanno procurato e soprattutto nel caso in cui alcuni di essi non possano adempiere perché insolventi.

All’interno dei 50 Stati, la dottrina di questa normativa è alquanto differente, dato che in alcuni si tende a rispettare l’aspetto più puro, in altri invece a mantenere un approccio che può essere definito più equo, infine in altri Stati si tende ad applicare una serie di normative ibride.

Definire quindi un manuale sulla responsabilità solidale può essere una cosa importante dato che in queste diverse tipologie di dottrine spesso i soggetti che sono interessati, l’accusatore e l’imputato, non sanno a quale normativa in particolare ci si riferisce oppure quale sia la possibilità di ripartizione del danno in caso di sentenza o ancora cosa succede se una delle parti danneggianti è insolvente.

Gli aspetti della responsabilità solidale: il concetto

Il concetto di responsabilità solidale è stato ben delineato all’interno del Restatement of Torts, nella sezione riguardante la ripartizione delle responsabilità, nella quale si considera la possibilità di un querelante di poter recuperare l’ammontare dell’intero danno subito nei confronti di uno qualsiasi dei soggetti che lo hanno procurato. Da questo nasce il concetto di solidale. In teoria anche un soggetto che ha partecipato al danno per un importo minimo, sarà obbligato a rispondere dell’intero reato e risarcire il querelante. Successivamente l’imputato che sarà stato condannato potrà a sua volta eventualmente rifarsi sugli altri.

Tale normativa ha il fine di tutelare il soggetto che ha subito il danno dall’eventualità che uno o più soggetti che lo hanno prodotto non possano contribuire al pagamento dell’ammontare stabilito perché insolventi. Le diverse interpretazioni di questa normativa prevedono un certo rischio sia a carico del querelante sia degli imputati. Infatti non sempre l’attore avrà un’ampia possibilità di rifarsi sui singoli soggetti. Per ciò invece che riguarda l’imputato, spesso la ripartizione in base agli Stati, avverrà secondo alcune preferenze potendo gravare maggiormente su alcuni di loro.
In ogni caso l’applicazione della responsabilità solidale si ottiene solo nel caso in cui il comportamento di uno o più soggetti, che saranno definiti danneggianti, produca un unico danno che deve essere inscindibile. Per comprendere il concetto, immaginiamo più ditte che costruiscono un appartamento, ma con materiali non conformi. Nel momento in cui la casa crolla, saranno tutte solidalmente responsabili di ciò che è accaduto.

La ripartizione delle responsabilità attraverso il sistema di contribuzione 

Se più soggetti sono responsabili di un danno nei confronti di un individuo e questi agisce con una causa, per esempio, nei confronti di uno degli imputati che ha una capacità finanziaria maggiore, quest’ultimo potrà agire contro gli altri per recuperare l’eventuale somma che da loro doveva essere pagata al danneggiato attivando il diritto di contributo.
La contribuzione nasce al fine di evitare una pressione troppo elevata nei confronti dei soggetti solventi, ma è una realtà imperfetta, dato che nella maggior parte delle volte spinge i soggetti ad accordarsi con il danneggiato al fine di avere una posizione ben definita all’interno del processo ed evitare di incorrere in situazioni più gravi.
Il problema è che spesso vi possono essere delle condizioni, come per esempio una sentenza oppure l’insolvenza di uno dei soggetti, che impediscono di poter attuare tale azione. Inoltre c’è anche da considerare che se è possibile da parte di uno dei danneggianti recuperare il denaro, l’operazione porta a una spesa aggiuntiva.

I differenti approcci alla responsabilità solidale

Il Restatement of Torts nella sezione sulla ripartizione delle responsabilità al paragrafo 17, espone diversi approcci che possono essere utilizzati al fine di risolvere il problema della responsabilità solidale in caso di soggetti insolventi.

Nel primo caso, se vi sono soggetti insolventi, la responsabilità viene ripartita tra i convenuti i quali dovranno essere loro ad identificare i soggetti che sono insolventi e quindi avvalersi successivamente contro di essi.
La seconda possibilità di azione invece prevede che la responsabilità ricada direttamente sul querelante il quale per recuperare il danno dovrà agire singolarmente su ogni soggetto e solo in percentuale al danno ricevuto.
La normativa appare alquanto ingiusta dato che le responsabilità per eventuali situazioni di imputati insolventi ricadono o su colui che ha subito il danno, oppure direttamente sugli altri responsabili.
Alcuni Stati sono intervenuti con una serie di cambiamenti che possono apparire più equi.
Per esempio in alcuni casi se vi sono dei soggetti insolventi, la quota che deve essere restituita verrà divisa tra i solventi, ma in proporzione alla loro responsabilità.
In altri si tende a dividere il rischio di insolvenza tra il danneggiato e i danneggianti che però sono solventi, ponendo una soglia di responsabilità entro la quale i soggetti sono obbligati ad intervenire.
Infine l’ultima forma di adattamento della ripartizione di responsabilità in caso di soggetti insolventi prevede che si faccia una distinzione tra danno economico e quello immateriale: nel primo caso si applica la ridistribuzione delle responsabilità da parte degli imputati solventi, nel secondo invece si accetta un certo rischio di insolvenza.

La normativa prevista nell’Uniform Apportionment of Tort Responsability Act

Per regolare i vari aspetti della normativa concernete la responsabilità solidale nel 2003 è stato adottato l’Uniform Apportionment Of Tort Responsability Act, nel quale si prendono in esame le diverse soluzioni che sono previste dagli Stati e si stabilisce la nuova direzione che deve essere seguita sia nel caso in cui vi sia un soggetto insolvente sia nell’eventualità in cui vi sia un accordo parziale.

Nella prima situazione, si è stabilito che si applica una distribuzione di responsabilità solo quando il danneggiato non può soddisfare il danno subito nei riguardi del convenuto. In questo caso quindi se il soggetto è insolvente si attuerà una divisione della quota tra gli altri imputati in base alla loro responsabilità. Ovviamente il soggetto che adempie a un pagamento superiore potrà poi agire per ottenere il contributo.

La responsabilità solidale in caso di accordo parziale

L’altra analisi che è stata effettuata, cercando di dare una visione unitaria, riguarda la situazione che spesso si verifica in cui vi è un accordo tra l’imputato solvente e l’attore. In questa situazione si sono poste in essere due soluzioni con l’applicazione di metodologie di ripartizione di pagamento differenti che vengono definite come metodo “pro rata” e “pro tanto”.
Prima di addentrarci nelle loro caratteristiche potrebbe essere utile un esempio.

Immaginiamo che due individui A e B agiscano per produrre un danno nei confronti di un soggetto C. Quest’ultimo decide di costituirsi e agisce contro i due imputati per l’ammontare del danno di 120.000 $. Il soggetto A è responsabile di 85.000 $, B di 35.000 $. Il giorno dell’udienza il soggetto A decide di accordarsi con il querelante per l’ammontare di 60.000 $. Quindi per un importo minore rispetto a quello da lui dovuto. Il giudice dando ragione all’attore stabilisce quindi che le parti debbano pagare la somma di 120.000 $. Ma dato che vi è un accordo tra A e C cosa accade a questo punto?
Vediamo le conseguenze nelle due forme pro rata e pro tanto.

Il metodo pro tanto

In base alla visone del metodo pro tanto, se prendiamo il caso in esame B è responsabile per l’importo che il querelante non ha ricevuto. Questo perché nel momento in cui il soggetto A si è accordato per solo 60.000 $, la normativa prevede che B abbia un credito a suo favore per il valore in dollari previsti dall’accordo e quindi sarà obbligato a pagare la restante parte. Questo porta ovviamente ad agevolare gli accordi tra il danneggiato e uno dei due imputati. Infatti vi è un vantaggio per ambedue le parti. Da un lato il soggetto solvente si può costituire riducendo il rischio di insolvenza di un altro soggetto. Dall’altro il querelante è certo di ricevere una somma di denaro che potrà quindi utilizzare successivamente per poter agire per recuperare il resto dei soldi.

Il metodo pro rata

Come dice il termine, pro rata implica che la responsabilità sarà divisa tra i soggetti che hanno effettuato il reato indipendentemente dalla percentuale di danno che hanno prodotto. Quindi nel caso in esame A e B dovrebbero pagare 60.000 $ ciascuno. Ma la giurisprudenza odierna è più propensa ad accettare una ripartizione in base a una visione più stretta, collegata alla quota che il soggetto deve restituire. Se prendiamo quindi in esame la situazione del caso precedente in cui A si è accordato, B non dovrà pagare la restante parte di 60.000 $, ma solo quella che spettava a lui, ovvero 35.000 $.

Conclusioni

Il sistema di responsabilità solidale presenta degli aspetti controversi che con i relativi interventi sia della giurisprudenza che normativi non si sono risolti. Per questo l’applicazione di tale realtà è sempre meno attuata all’interno dei tribunali dei singoli Stati, preferendo una serie di normative che tendono a limitare l’inevitabile disparità nei confronti degli imputati che hanno una capacità economica maggiore. È naturale che il problema di questa norma sussista per il fatto che vi sia comunque un soggetto danneggiato da parte di più imputati. Il fine quindi sarà quello di salvaguardare sempre una figura innocente.

Fonte: Wilsonelser