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I Benefici della Micro Assicurazione

I Benefici della Micro Assicurazione

Scritto da Laura Rossi (2018)

Esigenze di tutela e micro assicurazione: come si coniugano?

La microassicurazione come alternativa per il sociale: spunti e potenzialità

Da diversi anni, ormai, il campo assicurativo attraversa una profonda fase di trasformazione che lo ha portato, considerando il continuo aumentare dell’offerta e degli attori coinvolti sui mercati in grado di prestare servizi assicurativi, ad evolversi. L’esigenza di riprogettare totalmente i propri processi e di presentare ai clienti delle soluzioni più innovative e coerenti con i tempi in cui viviamo, ha portato all’attenzione degli operatori una nicchia del mercato che rappresenta una vera opportunità di business, oltre ad avere una specifica valenza sociale: si tratta della microassicurazione. 

Parlare di riassicurazione significa affrontare un concetto tanto importante quanto complesso, il cui senso si riflette soprattutto per alcune categorie di assicurati, nello specifico quelli a basso reddito, le cui entrate sono dipendenti da attività precarie o spesso a rischio. Per fare un esempio calzante possiamo pensare a chi esercita delle attività nel settore dell’agricoltura o della pastorizia in paesi in via di sviluppo e che, nel lavorare al suo business, si assoggetta a diverse tipologie di rischio che spesso dipendono principalmente dai fattori ambientali all’interno dei quali queste vengono svolte. Approfondiamo il discorso: 

Si pensi ad un contadino che lavora la sua terra in un piccolo villaggio del Kenya e che si è impegnato a rimborsare un prestito di 1500000 scellini che gli è servito per acquistare dei nuovi macchinari e che spera di ripagarsi con i frutti del suo lavoro. Il suo reddito giornaliero gli consente di ricavare circa 400 scellini al giorno (che corrispondono a 4,50 euro circa) e dei quali riesce a risparmiare solamente 100 scellini in media. Accade che una calamità naturale – nello specifico un grande periodo di siccità – compromette il raccolto di un’intera stagione, mettendo a repentaglio le entrate mensili del contadino. Come farà questi a rimborsare il suo debito e, soprattutto, a garantire le condizioni necessarie alla sopravvivenza del suo nucleo familiare? Il concetto di microassicurazione si inserisce esattamente in questo punto: tra l’evento nefasto per il contraente che necessita di una piccola protezione e la necessità di conservare il proprio tenore di vita. Un soggetto del tipo di quelli che abbiamo descritto nel nostro esempio è il profilo di contraente ideale per un contratto microassicurativo che, dal punto di vista formale e sostanziale, si occupa di indennizzare situazioni contingenti di calamità, che possono in qualche modo portare il contraente alla perdita del suo stato di welfare o delle condizioni di sussistenza primarie. 

Quanto lo sviluppo di un business di questo tipo possa essere interessante per le compagnie, sempre alla ricerca di nuove opportunità non è neanche particolarmente difficile dimostrarlo: bastano una serie di dati storici già ampiamente diffusi. Ad esempio, nel caso di specie, gli istituti bancari di tutta Europa stanno orientando le loro strategie di mercato verso il mondo dei contratti assicurativi e dell’assunzione del rischio. Perché? Innanzitutto perché si tratta di un settore particolarmente remunerativo, in seconda istanza perché spesso si tratta di attività che assistono le persone nelle loro situazioni di vita quotidiana, mettendo le banche nella condizione di essere un interlocutore unificato sia per le esigenze transazionali che per quelle di tipo assicurativo. Non a caso grandi istituti di credito come Intesa Sanpaolo, hanno cambiando il loro nome, forgiando il neologismo Bancassicurazione.

Un aspetto importante da considerare nella nostra analisi è la capillarizzazione dei contratti assicurativi a seconda dei ceti sociali prevalenti in una specifica popolazione. Recenti studi in questo senso hanno ampiamente dimostrato quanto le esigenze assicurative e di tutela siano più accentuate ed assecondate in popolazioni che possono contare su un alto welfare e su un’economia fiorente. Le assicurazioni, come è effettivamente presumibile, faticano ad attecchire – soprattutto quando il rischio assicurato si riferisce alla tutela dei beni – tra quelle popolazioni o quelle fasce sociali più proletarie o comunque in condizioni meno agiate dal punto di vista economico. Basti pensare al fatto che, negli stati uniti, la penetrazione delle assicurazioni indipendenti dal ramo vita ha raggiunto il ragguardevole rapporto del 5% del PIL nel 2017, mentre paesi come l’Africa e l’Asia centrale facevano registrare percentuali molto più modeste, tra l’1,5 e il 2% della penetrazione. L’analisi che se ne può dedurre è che è assolutamente normale che il settore assicurativo fatichi ad attecchire nei confronti di chi non ha nulla di assicurabile, guardandola dalla prospettiva delle Compagnie. In questo senso, se l’intento è quello di perseguire un nuovo filone del business, potrebbe essere interessante concentrarsi sul senso della microassicurazione, che per sua natura rende interessanti gli investimenti assicurativi anche per popolazioni che normalmente non si assicurerebbero, decidendo di supportare i contraenti nella gestione delle vicissitudini che si potrebbero verificare nell’esercizio della loro attività. Microassicurazione significa tutela per il contraente ed opportunità di guadagno per la compagnia che si assume il rischio, che può anche decidere di farsi remunerare i premi in modalità non convenzionale e quindi innescare un circuito più strutturato in quelle economie nelle quali interviene, con l’obiettivo di migliorare anche il suo posizionamento di mercato.

In definitiva, è possibile dire che le microassicurazioni affrontano in maniera specifica tutti i rischi che le persone con un reddito minimo oppure in situazioni di contingenza economica, affrontano a livello globale nelle loro vite o nelle loro attività commerciali; e cosa c’è effettivamente, di più importante e con più valore, di aiutare qualcuno a ricostruirsi la vita dopo un accadimento spiacevole come una calamità naturale? Il compito della microassicurazione è effettivamente questo.

Ma i prodotti microassicurativi, oltre ad assolvere ad esigenze specifiche per potersi dire effettivamente utili, devono osservare un decalogo di semplici regole che consentano loro di essere adeguatamente compresi e distribuiti presso i contraenti; nello specifico, le principali caratteristiche di questi prodotti devono essere:

– Semplicità: deve trattarsi di soluzioni che non sono faticose da comprendere per gli interlocutori ai quali si è deciso di proporle. La struttura dei prodotti deve essere lineare e le coperture devono prevedere poche esclusioni. È altresì preferibile che i premi siano individuati in misura fissa ed applicati indistintamente a tutti i contraenti, indipendentemente dalle loro caratteristiche.

– Comprensibilità: la chiarezza di un prodotto assicurativo e la sua linearità devono essere sempre riconoscibili e percepibili dal cliente; in mancanza di vere condizioni di trasparenza, i prodotti venduti dalle compagnie assicurative si prestano ad essere difficili da comprendere e fumosi nei loro aspetti più squisitamente contrattuali, con il risultato di disincentivare i contraenti all’acquisto, nell’impossibilità di comprenderne il reale valore e le tutele.

– Esclusività: i prodotti devono offrire soluzioni di tutela che gli altri non hanno o che sarebbero difficilmente raggiungibili in autonomia dal contraente; solo in questo modo sarà possibile ottenere, da parte della compagnia, quell’affidabilità che ogni contraente cerca in un gruppo assicurativo.

– Efficienza: il pagamento dei premi, per un cluster di contraenti a reddito basso o medio-basso, potrebbe essere una sfida vera e propria per le compagnie che decidono di assumersi il rischio di assicurare le loro attività attraverso il meccanismo della microassicurazione. È fondamentale, in questo senso, che i processi messi in atto dalle compagnie siano al massimo dell’efficienza e prevedano il minimo di effort in termini di costi. Solo in questo modo sarà possibile garantire alle compagnie che i loro premi verranno onorati rapidamente.

Quali sono le tipologie di contratti assicurativi che una compagnia può contrarre per entrare nel business della microassicurazione? 

Sicuramente tutti i contratti che riguardano il profilo di contraente che abbiamo citato – a basso reddito, con ridotta capacità di rimborso dei suoi impegni finanziari – devono essere studiati sulla base del suo profilo, in modo da offrire al cliente una proposta quanto più adeguata possibile, pur nella sua poca o nulla diversificazione, considerando le necessità di efficienza e riduzione dei costi dei processi. Possiamo distinguere tra diverse tipologie di contratti e di rischi assicurabili. Nello specifico: 

Assicurazioni immobiliari: sono quelle che tutelano il patrimonio immobiliare del contraente da eventi catastrofali non prevedibili, come per esempio un tornado o uno tsunami. Queste garanzie si renderebbero particolarmente utili in paesi in via di sviluppo come le Maldive o le Filippine in cui il problema abitativo è sempre molto sentito.

Assicurazioni per le colture: che si occupano di indenizzare un contadino per la perdita del raccolto a causa di eventi naturali non pianificabili.

Assicurazioni per il bestiame: che servono ad indennizare il mandriano dalle perdite nelle quali potrebbe incorrere nell’eventuale dipartita di uno o più capi del suo bestiame.

Fonte: Casact