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Riassicurazione

Attraverso la teoria della Riassicurazione e della retrocessione

Scritto da Laura Rossi (2018)

Assicurazione e riassicurazione: perché è importante comprenderne le potenzialità

Cos’è la riassicurazione?

Nel campo assicurativo, sono state le crisi degli ultimi decenni a far percepire in maniera netta ed incontrovertibile la specificità e strategicità del settore riassicurativo per i mercati globali. Nonostante la sua strategicità per i mercati finanziari, la riassicurazione come concetto nasce molto dopo quello di assicurazione vera e propria, infatti ne possiamo riscontrare la diffusione solo a partire dal 19esimo secolo. Ma cosa significa davvero riassicurazione? La specificità di questa tipologia di contratto non si rivolge direttamente al consumatore finale, ovvero al contraente del contratto assicurativo, piuttosto si tratta di un’attività regolata all’interno del circuito stesso delle assicurazioni che, nell’ottica di diversificare i loro rischi, cercano delle controparti all’interno del loro sistema disposte ad assumersene una parte dietro pagamento di un premio. Riassicurazione, significa sostanzialmente assicurazione di assicurazione. L’effetto che ottiene per la compagnia che decide di riassicurarsi per un rischio, è quello appunto di diversificarlo riducendone gli impatti sul conto economico della compagnia stessa, nell’eventualità dell’accadimento del sinistro per il quale il rischio si è assunto.

Perché il settore riassicurativo è così importante per l’equilibrio dei mercati

Abbiamo accennato al fatto che, nonostante la sua recente creazione, il settore delle riassicurazioni ha subito una serie di evoluzioni anche abbastanza importanti nel corso degli anni e si è posto come punto nevralgico e chiave di volta di tutto il sistema finanziario, soprattutto nei momenti di crisi globale, quando le imprese che si erano assunte rischi finanziari importanti, all’accadimento del sinistro, non avevano la forza per sostenerne gli impatti. Per avere degli esempi concreti è possibile ripercorrere, con la memoria, anche solo gli accadimenti degli ultimi 20 anni, dall’abbattimento delle Twin Towers nel 2001 al fallimento del sistema dei mutui subprime in America nel 2008; tutte circostanze che hanno messo a dura prova il sistema finanziario ed i suoi operatori, oltre a peggiorare considerevolmente il quadro economico globale per un periodo piuttosto lungo. 

Affidarsi a degli interlocutori solidi ed affidabili aiuta a garantire il corretto equilibrio del sistema finanziario e pone un vero e tangibile freno alla possibilità che l’esposizione ai rischi finanziari di una società ne comprometta in modo irrimediabile la solvibilità.

Le evoluzioni del sistema

Il sistema delle riassicurazioni, a livello globale e non soltanto continentale, ha subito diverse e profonde evoluzioni, figlie anche del ricomporsi continuo degli assetti delle società in questo settore. Tantissime operazioni di fusione, partnership, acquisizioni, hanno reso il mercato maggiormente resiliente e migliorato l’offerta dei vari attori, al contempo migliorandone l’efficienza. Un famoso studio di Michael Powers, Martin Shobik e Seymour Knox mette a fuoco proprio questi aspetti ed al contempo fornisce una serie di spunti interessanti, di orientamento sul tema, proponendosi di individuare il numero esatto di riassicurazioni necessarie all’equilibrio del sistema ed all’immunizzazione del rischio. Lo studio parte dall’assunto che i livelli attuali di riassicurazione presenti nel mercato non siano sufficienti e cerca di elaborare un modello teoretico che possa individuarne il numero ottimale.

Volendo analizzare in maniera più approfondita le evoluzioni del sistema è necessario però tenere sempre bene presente il fatto che esiste un naturale compromesso tra aspetti positivi ed aspetti negativi connessi ad alla sua evoluzione, che è stata così repentina da rendere più difficile l’individuazione dei meccanismi che l’hanno innescata. Da un lato, per gli aspetti positivi, la comparsa di attori nuovi, in grado di offrire servizi innovativi, ha migliorato l’efficienza di tutto il mercato – che risponde alla regola secondo la quale, all’aumentare dei produttori di uno specifico bene, i costi di quel bene diminuiscono in favore della sua qualità – indebolendone al contempo la fisionomia storicamente oligopolistica e limitante. D’altro canto, invece, la struttura del sistema che si fa via via più composito ha ingenerato anche un deterioramento della qualità intrinseca delle compagnie che prestano servizi di riassicurazione, aumentando quindi i rischi che queste stesse compagnie possano rivelarsi inadempienti o comunque non abbastanza solide per far fronte al rischio che si erano assunte in sede di contratto. Se il primo scenario, quello positivo, innesca una maggiore fiducia dei mercati e degli utenti finali rispetto al circuito delle assicurazioni incentivandone pertanto l’acquisto, il secondo aspetto connesso all’inadempienza ed alla mancata solvibilità delle compagnie, innesca il circuito inverso e indebolisce la domanda di assicurazioni. È per questa ragione necessario individuare un numero di riassicuratori che possa ritenersi ottimale in un mercato efficiente con un capitale di tipo sostanzialmente fisso. Per migliorare questo aspetto una soluzione potrebbe essere cercare di ottenere un obiettivo ancora maggiore di diversificazione dei propri rischi, a parità di costi sostenuti e valore del rischio riassicurato. Come è possibile perseguire un obiettivo di questo tipo? Attraverso l’introduzione di nuovi livelli di riassicurazione, a parità di valori assicurati. Se una compagnia, decide di riassicurare una quota X del suo rischio, lo diversificherà maggiormente suddividendolo tra due soggetti riassicurativi e non più su uno soltanto. In questo modo, all’accadere del sinistro, la società assicurativa avrebbe più probabilità di essere sostenuta dai suoi riassicuratori, che a loro volta condivideranno il rischio, ma anche i ricavi ottenuti nel frattempo.

Uno dei problemi principali per chi si avvicenda nello studio di questa tipologia di segmento di mercato, consiste nella raccolta delle informazioni e dei dati oggetto della propria indagine. Come abbiamo già accennato, la composizione eterogenea di questo settore rende difficile tracciare i legami che vengono instaurati dalle diverse compagnie, al fine di poterne fornire una analisi globale. Altro aspetto fondamentale connesso a quello della ricerca ed all’interpretazione dei dati è quello che riguarda la composizione societaria delle compagnie che prestano i servizi di riassicurazione; spesso infatti, sono gli stessi gruppi assicurativi primari a fare da riassicuratori per gli altri gruppi, rendendo difficile l’individuazione all’interno dei loro bilanci, delle quote di rischio direttamente connesse a loro e quelle invece oggetto di riassicurazione e quindi di responsabilità di qualcun altro. Questo aspetto è accertato anche dai dati, che si concentrano sulla composizione del settore riassicurativo americano, ritrovandolo molto meno eterogeneo rispetto a quanto verificato solo 15 anni fa. Nello specifico, a fronte di un valore di mercato cresciuto del 12,5% alla fine degli anni 90, il numero dei riassicuratori interni al circuito si è ridotto del 26%, passando da 97 a 72 sino al 1996. Lo sviluppo del mercato ed il riaffermarsi della percezione della sua utilità hanno ulteriormente contribuito, nel corso degli anni, alla sua crescita ed al consolidamento delle posizioni delle grandi compagnie di riassicurazione, che continuano a detenere delle fette importanti del mercato.

Analizzando i dati del 1996 in America, è possibile notare come i mercati assicurativi e riassicurativi erano costituiti da circa 3300 assicuratori primari, ai quali si associavano 72 riassicuratori secondari appartenenti a 65 compagnie di riassicurazione. È importante considerare che il mercato delle assicurazioni americano rappresenta il 20% del mercato mondiale e quindi gode di una buona rappresentatività su scala totale, coi suoi 250 miliardi di dollari di premi versati. Il business delle riassicurazioni vale circa 19 miliardi di dollari di questo totale. Ma quali sono i mercati che forniscono al mercato dei riassicuratori primari la capacity di cui hanno bisogno? Si tratta prevalentemente dei mercati di riassicurazione presenti a Londra e alle Bermuda, che sono stati quelli – in virtù di una moltitudine di caratteristiche eterogenee che ne fanno meta preferita per tutta una serie di servizi finanziari – che si sono evoluti in maniera più massiccia negli ultimi anni, costituendo dei veri e propri colossi del settore.

Fonti

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